"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Un libro andrebbe letto tre volte

A vent’anni leggi e sei agli esordi della vita, con tutto in prospettiva e in un certo senso in sospensione e creazione: affetti, famiglia, lavoro. Chi sei e chi sarai è tutto in divenire.

A cinquant’anni rileggendo lo stesso libro trovi conferme, certezze e risposte che hai costruito e maturato. Leggi e annuisci, rifletti e confermi, avendo dalla tua la forza e l’esperienza.

A settant’anni leggi e speri. Speri di non ammalarti, di non dipendere dagli altri, di non essere un peso per nessuno. Rileggendo un Libro per la terza volta spesso sorridi, perché ritrovi parti di te, rivivi le giornate lievi e quelle grevi. Ciò che occupa i pensieri è la dipendenza, non certo la morte, che consideri come un passaggio della vita. Non ti fa paura, perché è una delle tante soglie che hai attraversato e visto attraversare: appartiene agli eventi naturali.

Un cliente dell’ Isola di Arturo

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