"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Un aborto idroelettrico

“Eravamo in un aborto idroelettrico, una centrale mai nata, demolita da una piena ancora in fase di costruzione, un’oscenità contro natura, desertificate dall’incuria e calcificata dal sole come le pietraie della Dancalia. Pietroni scardinati, pozze d’acqua marcia color cobalto e, al culmine dello sfacelo, un ponte scosso da un incessante passaggio di camion. Un costo ambientale apocalittico per pochi kilo-watt. Eppure eravamo, secondo le mappe, nel parco del Po.”

Paolo Rumiz in “Morimondo”

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