"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Messaggio di Giovanni Minervini

Personalmente mi è piaciuta molto la rilettura del diario in termini fotografici. Un aprire e chiudere sui dettagli che mi ha immediatamente reso familiari quei luoghi pur non avendoli mai visitati. È stata un’esperienza immersiva in luoghi, cultura e tradizioni di un territorio meraviglioso pieno di bellezze e contraddizioni. Il mio interesse ha suscitato la curiosità di mia moglie che insegna geologia e idrogeologia all’università. Lei leggeva l’aspetto geologico/geografico, io quello del linguaggio fotografico. Insomma una radiografia completa. Il libro è davvero bello sia per i contenuti che per la forma. Ottima la resa di stampa e un editing curato nei dettagli.

Hai rappresentato così bene la val di Gresta che – come ti ho già scritto – attraverso le tue descrizioni e le immagini per me è stato come calpestare quei luoghi attraverso la tua guida ‘virtuale’. La trasmissione [della puntata di FPmag dedicata a GARDUMO] è stata davvero molto bella, unica direi. La partecipazione del curatore è stata una scelta più che mai azzeccata ed ha restituito, a chi vi ascoltava, quanto lavoro e quanta conoscenza c’è dietro delle ‘semplici’ immagini. Complimenti davvero, sinceri. Credimi, di lavori così non se ne vedono tanti in giro.

Il vero viaggio di scoperta…

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri, osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è”.
Marcel Proust

L’inferno dei viventi…

“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.

Due modi ci sono per non soffrirne.

Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.

Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

da “Le città invisibili” – Italo Calvino –

Le pietre dell’arco

“Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
– Ma qual’è la pietra che sostiene il ponte – chiede Kublai Kan.
– il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, – risponde Marco Polo, – ma dalla linea dell’arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge:
– Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che mi importa.
Polo risponde: – Senza pietre non c’è arco.”

da “Le città invisibili” – Italo Calvino –

Le fotografie non finiscono mai…

“Le fotografie non finiscono mai e ogni luogo è sempre fotografabile, così come il vento cancella ogni traccia dalla sabbia del deserto, rendendolo ogni volta ancora deserto e ancora percorribile, in una storia continua.”

Roberta Valtorta da “Come non essere turisti oggi”
prefazione di “TRENTINO, viaggio fotografico di Gabriele Basilico”