“La differenza decisiva tra i due libri – tale da farli definire l’uno vero e l’altro falso anche se identici – starà tutta nel metodo. Per progettare un libro – o un’evasione – la prima cosa è sapere cosa escludere.”
Da “Il conte di Montecristo” tratto da Ti con zero di Italo Calvino
«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti».
“Credo che la fotografia consenta, entro certi limiti, di riordinare il caos che sta davanti ai nostri occhi, che è un aspetto comune e ripetitivo del paesaggio urbano contemporaneo. Da questo punto di vista si può forse parlare, ma solo in termini di metafora, di progettazione.”
Gabriele Basilico intervistato da Giacinto Di Pietrantonio
“Per me ciò che conta nel mondo non sono le uniformità ma le differenze: differenze che possono essere grandi o anche piccole, minuscole, magari impercettibili, ma quel che conta è appunto il farle saltar fuori e metterle a confronto. (…) è in quel piccolo scarto che sta il segreto, la scintilla che mette in moto la macchina delle conseguenze, per cui le differenze poi diventano notevoli, grandi, grandissime e addirittura infinite.”
da “L’ultimo canale” di Italo Calvino in “Prima che tu dica pronto”
“Qualche tempo fa ne hai scovato uno in funzione alle Delizie di Ale & Helga di Pitigliano, in Maremma. Una vineria minuscola, dove sugli sgabelli si sta schiena contro schiena. Appena ti accomodi ti consegnano una moneta da cento lire, con cui selezionare due canzoni, rigorosamente anni Settanta e Ottanta.
Ti avvicinasti con circospezione, considerasti i vari titoli, prendesti coraggio. La sigla di Sandokan, lo sceneggiato Rai, questo scegliesti. Si voltarono tutti, la sorpresa dipinta sul volto. Ma fu un attimo. Alcuni levarono il bicchiere, quasi tutti la voce: e parti il coro.
Anche per questo ti mancano i jukebox, non solo perché sono belli, vetro e metallo che si fa musica, con tanto di vista sul giradischi, altro oggetto obsoleto. Ti piacciono perché la canzone la scegli tu, poi però l’ascoltano tutti. E certo va bene anche una radio accesa. Sempre meglio degli altoparlanti per il tuo smartphone, Spotify con tutta la musica che desideri ma solo per te. Si ascolta da soli e forse nemmeno si canta più insieme.”