"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

La pioggia

La pioggia, “come chi entra in una casa abbandonata con gli occhi e le mani ridà vita a ogni cosa, offre un suono a tutto ciò che incontra ricreandone gli odori: l’asfalto, le persiane, le ringhiere, i vasi, i tetti delle case.”

da “La cura della pioggia” di Emiliano Cribari

Il fotografo ha l’obbligo…

Il fotografo ha l’obbligo di approfondire il significato dell’immagine per combattere l’estetizzazione totale e la desensibilizzazione nei confronti dell’immagine stessa. Mai come oggi l’uomo è travolto dalle immagini. E mai come oggi queste gli dicono poco. L’uomo ne è talmente saturo che non sa più provare delle emozioni. La fotografia ha quindi un compito etico, ancor prima che estetico.

Luigi Ghirri

Scattare 𝐋𝐀 fotografia

“Chi non lo sa non potrebbe mai immaginare che quel semplice e umile paletto di legno conficcato nella terra indica uno dei luoghi piú significativi delle Alpi. (…) Indica la Stazione fotografica del Ghiacciaio della Marmolada.
(…) Ogni anno lo stesso scatto, dallo stesso punto, fin da quando si usava imprimere lastre di cristallo con allumina e nitrato d’argento, o giú di lí. Si chiama 𝐦𝐞𝐭𝐨𝐝𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 «𝐟𝐨𝐭𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚 𝐝𝐢𝐚𝐜𝐫𝐨𝐧𝐢𝐜𝐚», ed è utilizzato dai glaciologi per completare le rilevazioni operate direttamente sul ghiacciaio. Terminate le due misurazioni principali (…) si ritorna in questo punto per scattare l’immagine d’insieme.
Piú dei numeri, dei dati statistici, dei grafici, (…) da quassú è la forza immediata delle immagini a parlare.
La 𝐟𝐨𝐭𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟𝐢𝐚, nelle comparazioni con le serie del passato, diventa cosí uno 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐨 𝐨𝐠𝐠𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨, indiscutibile nella sua assoluta attendibilità.
Ma diventa anche un 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨 𝐞𝐦𝐨𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞, che va diretto alle nostre coscienze. Siamo ormai abituati ai raffronti tra vecchie immagini e foto di oggi, in cui si vede il ghiacciaio diventato il ricordo in miniatura di ciò che era: siamo abituati, ma 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐪𝐮𝐞𝐢 𝐫𝐚𝐟𝐟𝐫𝐨𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐩𝐫𝐢𝐠𝐢𝐨𝐧𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐮𝐩𝐨𝐫𝐞, 𝐢𝐧𝐜𝐫𝐞𝐝𝐮𝐥𝐢𝐭𝐚̀, 𝐝𝐞𝐬𝐨𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞.

Marco Albino Ferrari in “𝐀𝐬𝐬𝐚𝐥𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐀𝐥𝐩𝐢”

Raccontare emozioni

“Per me è importante raccontare le cose che mi hanno dato un’emozione e che camminano parallele alla poesia, quelle che ho provato, quelle che ho sentito, quest’uomo che vedevo senza averlo mai conosciuto.”

Mario Giacomelli in “La mia vita intera”

Oggi la gente è tutta “gonfia”


“Oggi la gente è tutta “gonfia”, tutti sanno tutto di tutto, io invece più vado avanti e più mi accorgo di sapere tutto al rovescio: non tutto di tutto ma niente di niente! Proprio all’opposto di quello che succede agli altri. Fa parte del mio carattere…”

Mario Giacomelli in “La mia vita intera”

Che cos’è la poesia?

Che cos’è la poesia? Non saprei rispondere, non me ne sono mai interessato. Per me è qualcosa di grande e se dovessi dirlo in due parole direi che è la vita.

La poesia è la cosa più semplice che esiste sulla Terra, perché usa le stesse parole che usiamo ogni momento, e queste però posseggono un dono. Hanno un dono!

Dette in una determinata maniera le parole non sono più parole, sono sensazioni, voglie, stati d’animo, sono orgasmi, sono tutto insomma. Nella poesia per me c’è tutto, c’è qualcosa che è ancora più di tutto!

Non saprei come spiegarlo con parole più semplici, perché è una cosa grande che non si può descrivere; tante cose si possono descrivere, ma per questa non c’è la parola giusta. Perché dicendo che è tutto – è vita, morte, gioia, pianto, allegria – non si può andare oltre.

Mario Giacomelli