“Quando lavoro è come se fossi in preda a una forma morbosa. Voglio registrare tutto. Con il mio comportamento è come se volessi diventare la città stessa. Riprendendo una metafora culinaria, si potrebbe paragonare la città alla cultura della cucina: la si comprende mangiando, senza usare parole.
Non si tratta solo di guardare la realtà, bisogna metabolizzarla, e questo non avviene in un solo giorno.”
Gabriele Basilico intervistato da Gabriel Bauret
Citazioni
Messaggio su fb di Ornella Cipriani
“…mi sono così ritrovato, accompagnato dalla mia fedele macchina fotografica e quasi inconsapevolmente, sulle strade e sui luoghi già descritti da Cucagna, alla ricerca delle “immagini” e delle emozioni che la lettura dei suoi appunti mi aveva suscitato. (…) Ho così cercato (…) di rendere tangibili e visibili tali emozioni e suggestioni oltre che rendere merito alla bellezza di questo particolare territorio. (…)”
Così scrive Guido Benedetti, “ingegnere per vocazione, fotografo per passione”(come si autodefinisce) nell’Introduzione al suo libro “GARDUMO 77.78 | 17.18 – Un racconto in 40 immagini a 40 anni dagli scritti di Alessandro Cucagna.
In questo libro ci sono dovuta un po’ entrare… in un primo momento sono stata trascinata dal vortice di colori e sensazioni delle bellissime fotografie di Guido. Poi ho cominciato a seguire il filo della ricerca, dell’ indagine che è stata compiuta, così che il lavoro mi si è palesato come un racconto vero e proprio. Personalmente penso che sia un gran bel lavoro, grazie al quale, fra le altre cose, ho potuto conoscere meglio un territorio di cui avevo solo sentito parlare.
Un territorio che ho capito essere sicuramente molto amato dalla sua comunità.Complimenti Guido, grazie.
Ornella Cipriani (messaggio su fb)
Gli intellettuali e la civiltà industriale
“Chi è dentro la realtà dei tempi, l’affarista infido o chi la sfugge pretendendo di serbarsi puro di cuore? Starne fuori non sa e non vuole, ecc. ecc. Nasce una sorta di amletismo dell’intellettuale nella civiltà industriale; è ingarbugliato, ondeggiante, con l’intelligenza tesa; vuole esservi dentro e cercare nel tempo stesso la via d’uscita.”
Guido Piovene parlando de “La speculazione edilizia” nella sua postfazione a “La giornata di uno scrutatore” di Italo Calvino
La gioia dello stare spogliato, a piedi nudi, in un letto caldo e bianco
“… avvertendo forse per la prima volta la gioia dello stare spogliato, a piedi nudi, in un letto caldo e bianco (…). È un sentimento che non m’ha più abbandonato da quella notte, la coscienza di che fortuna sia aver un letto, lenzuola pulite, materasso morbido! In questo sentimento i miei pensieri, per tante ore proiettati sulla persona che era oggetto di tutte le nostre ansie, vennero a richiudersi su di me e così m’addormentai.”
Italo Calvino da “Il barone rampante”
Se un libro m’interessa veramente…
“Se un libro m’interessa veramente, non riesco a seguirlo per più di poche righe senza che la mia mente, captato un pensiero che il testo le propone, o un sentimento, o un interrogativo, o un’immagine, non parta per la tangente e rimbalzi di pensiero in pensiero, d’immagine in immagine, in un itinerario di ragionamenti e fantasie che sento il bisogno di percorrere fino in fondo, allontanandomi dal libro fino a perderlo di vista.
Lo stimolo della lettura mi è indispensabile, e d’una lettura sostanziosa, anche se d’ogni libro non riesco a leggere che poche pagine. Ma già quelle poche pagine racchiudono per me interi universi, cui non riesco a dar fondo.”
Italo Calvino in Se una notte d’inverno un viaggiatore
MA | RE di Roberto Pireddu
Congratulazioni, per questo bel progetto, a Roberto Pireddu che lo ha ben raccontato nell’iniziativa Visions 19 di myphotoportal. Riporto un estratto dalla presentazione del progetto sul sito dell’autore e il link della puntata di Visions 19:
“𝑀𝐴 | 𝑅𝐸
𝐼𝑙 𝑃𝑜𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑒́ 𝑙𝑎 𝑠𝑝𝑖𝑎𝑔𝑔𝑖𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎𝑑𝑖𝑛𝑎 𝑑𝑖 𝐶𝑎𝑔𝑙𝑖𝑎𝑟𝑖, 𝑐𝑎𝑝𝑜𝑙𝑢𝑜𝑔𝑜 𝑒 𝑝𝑖𝑢́ 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑒 𝑝𝑜𝑝𝑜𝑙𝑜𝑠𝑜 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑢𝑟𝑏𝑎𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑆𝑎𝑟𝑑𝑒𝑔𝑛𝑎.
𝐸’ 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑎 𝑖𝑙 𝑓𝑖𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙’𝑜𝑐𝑐ℎ𝑖𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀ 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑒 𝑠𝑢𝑒 𝑑𝑢𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑠𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎 𝑓𝑖𝑛𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎, 𝑙’𝑎𝑐𝑞𝑢𝑎 𝑐𝑟𝑖𝑠𝑡𝑎𝑙𝑙𝑖𝑛𝑎 𝑒 𝑢𝑛 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑙𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒𝑣𝑎 𝑎𝑖 𝑏𝑎𝑔𝑛𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑒𝑔𝑔𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑑𝑒𝑐𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑚𝑒𝑡𝑟𝑖 𝑎𝑣𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑙’𝑎𝑐𝑞𝑢𝑎 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑎𝑣𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒. (..) 𝐿𝑢𝑛𝑔𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑖𝑙𝑜𝑚𝑒𝑡𝑟𝑖 𝑒 𝑝𝑖𝑢́ 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑎, 𝑜𝑔𝑔𝑖, 𝑠𝑖 𝑎𝑙𝑡𝑒𝑟𝑛𝑎𝑛𝑜 𝑓𝑎𝑡𝑖𝑠𝑐𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑟𝑒 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑛𝑑𝑜𝑛𝑎𝑡𝑒 𝑎𝑙 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑠𝑡𝑖𝑛𝑜 𝑒 𝑑𝑖𝑠𝑎𝑟𝑚𝑜𝑛𝑖𝑐𝑖 𝑠𝑡𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑏𝑎𝑙𝑛𝑒𝑎𝑟𝑖. 𝑂𝑙𝑡𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑑𝑒𝑐𝑒𝑛𝑛𝑖𝑜 𝑓𝑎 𝑜𝑟𝑚𝑎𝑖, 𝑝𝑟𝑒𝑐𝑖𝑠𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑛𝑒𝑙 2002, 𝑖𝑛𝑜𝑙𝑡𝑟𝑒, 𝑢𝑛𝑎 𝑚𝑎𝑛𝑜𝑣𝑟𝑎 𝑠𝑝𝑟𝑒𝑔𝑖𝑢𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑎, 𝑛𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑛𝑡𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑝𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑛𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎 𝑏𝑖𝑎𝑛𝑐𝑎 𝑓𝑖𝑛𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎 ℎ𝑎 𝑚𝑜𝑑𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑓𝑖𝑛𝑖𝑡𝑖𝑣𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑢𝑙𝑜𝑚𝑒𝑡𝑟𝑖𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑟𝑒𝑛𝑖𝑙𝑒 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑢𝑛 𝑙𝑖𝑡𝑜𝑟𝑎𝑙𝑒 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑠𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎 𝑠𝑐𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑎 𝑔𝑟𝑜𝑠𝑠𝑜𝑙𝑎𝑛𝑎 𝑒 𝑑𝑖𝑠𝑜𝑚𝑜𝑔𝑒𝑛𝑒𝑎…”https://www.myphotoportal.com/it/journal/Visions_19_Roberto_Pireddu-2101/