da L’Adige del 4 settembre 2009
La provincia favorisce i Comuni con centri commerciali in città
L’assessore provinciale al commercio, Alessandro Olivi, immagina per le città trentine un modello Rinascente di Milano: ovvero un grande magazzino di vasta superficie e varietà di offerta commerciale, collocato in pieno centro storico – a Milano è accanto al Duomo – invece che in periferia. Su questo modello ieri la giunta provinciale ha approvato una delibera su proposta dell’assessore Olivi che favorisce – assegnando ulteriori aree commerciali integrate – i Comuni che prevedono di inserire nei centri storici grandi superfici di vendita, ovvero quelle superiori agli 800 metri quadrati che per legge sono assegnate con i contingenti, ovvero in numero limitato. «È un provvedimento – ha spiegato ieri l’assessore Olivi nel corso della conferenza stampa seguita alla seduta di giunta, – coerente con l’obiettivo della valorizzazione anche commerciale dei centri storici. Da una parte, infatti, oltre alla necessaria presenza della diffusa rete delle piccole aziende e dei piccoli spazi, viene incentivata la collocazione nei centri storici e nelle zone adiacenti, di contingenti commerciali di più grande superficie, in modo da armonizzare l’offerta e rendere più attrattiva la dimensione urbana. Il che, dall’altra, è anche la risposta a chi indica nella presenza di grandi spazi commerciali esterni ai centri storici una delle ragioni della minore attrattiva dei centri storici stessi». La delibera approvata ieri dalla giunta provinciale integra una precedente delibera del 2001 e riguarda in particolare le cosiddette grandi superfici, quelle oltre gli 800 metri quadrati. «Si intende favorire – si legge nella delibera – il potenziamento del ruolo attrattivo del centro storico e delle zone adiacenti costituenti il centro urbano, rendendo possibile da parte dei Comuni la previsione, in questi ambiti, dell’insediamento delle grandi superfici di vendita, attualmente assegnati con i contingenti. Unicamente per i Comuni infatti che con il rispettivo piano regolatore generale intendono collocare queste superfici nei centri storici, la Provincia rende adesso possibile prevedere ulteriori aree commerciali integrate, esterne all’ambito urbano, dove sarà possibile peraltro il solo trasferimento delle licenze già esistenti e con l’esclusione di quelle insediate all’interno dei centri storici». In questo modo, oltre a cercare così di rianimare i centri storici affiancando alla presenza dei negozietti quella, più di richiamo, di un grande centro commerciale, la Provincia vuole offrire la possibilità di sviluppo anche di alcune aree posizionate all’esterno del centro urbano che possono così assumere una importante vocazione commerciale, integrata con una serie di altre attività complementari (artigianali di servizio, pubblici esercizi, studi professionali). «Per fare un esempio concreto, questa delibera – precisa Olivi – potrà avere subito concreta applicazione ad esempio a Cles, dove sono state individuate dal comune due aree commerciali con grandi superfici, una in centro storico e l’altra in periferia. Prima di questa delibera non avrebbero potuto averne due».