“Uno dei pregi della sua persona, come mi disse un giorno Carlo Arturo Quintavalle, amico di entrambi, era quello di saper “pensare agli altri” e non solo a se stesso. Ghirri aveva infatti il piacere e la capacità di comprendere e leggere le immagini dei più giovani che andavano a trovarlo con i loro lavori, come si va da un collega più grande in cui si ha molta fiducia.”
dalla testimonianza “Tra Modena e Matera, quel nostro modo di essere ‘fotografi’” di Mario Cresci su “Pensiero Paesaggio”