Durante una normale ricerca in internet di materiale sulle piste ciclabili mi sono imbattuto in questa condivisibile segnalazione di Sabrina Comincioli sulla pericolosità del tratto di strada comunale tra Mori e la frazione di Tierno.
La segnalazione è riportata sulla bacheca on-line del Comune di Mori.
(vedi http://www.comune.mori.tn.it/context.jsp?ID_LINK=196&area=3)
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Per i ciclisti bisogna trovare una soluzione alternativa a via Battisti
Rimane attuale, anzi è sempre più grave il problema di un collegamento ciclabile fra la zona di Tierno e i due centri scolastici della borgata. Lo sviluppo urbanistico di Mori ha portato nella zona di Tierno centinaia di nuovi nuclei famigliari con l’aumento del traffico locale.
A farne le spese, in termini di sicurezza, sono tutti quei ragazzi che ogni giorno si recano a scuola con la bicicletta e che si trovano e percorrere via Battisti nelle ore di punta. Via Battisti purtroppo è diventata una via di comunicazione strategica per collegare la frazione di Tierno alla scuola di Mori, ai servizi comunali e alle strutture sportive.
Il transito contemporaneo, nei due sensi di marcia, di autoveicoli non lascia scampo ad una bicicletta e purtroppo in prossimità delle due semicurve vi è un costante pericolo, aggravato dall’eccessiva velocità con cui transitano la maggior parte dei veicoli a motore.
Della pericolosità di quella strada se ne sono accorti anche i ragazzi che molte volte preferiscono transitare con la bicicletta sul marciapiede; creando però un’ulteriore situazione di pericolo. Di questo problema, penso, se ne siano accorti anche i nostri amministratori e speriamo che lo risolvano prima che qualche ragazzo si faccia seriamente male.
Pienmente d’accordo. Una buona proposta sarebbe quella di creare all’interno della borgata dei percorsi sicuri per gli studenti casa-scuola; oppure pensare delle ciclabili protette con l’accompagno di adulti. All’nterno della proposta di Remida che spero prenda la luce (dopo 3 anni) questa dell bici è in programma con una serie di interventi (giochi, opere d’arte, incontri con medici…) sul territorio per farla partire