“La parola sui muri è una parola imposta dalla volontà di qualcuno, si situi egli in alto o in basso, imposta allo sguardo di tutti gli altri che non possono fare a meno di vederla o recepirla. 𝐋𝐚 𝐜𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐞̀ 𝐒𝐄𝐌𝐏𝐑𝐄 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐚𝐠𝐠𝐢, 𝐞̀ 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐜𝐨𝐫𝐬𝐨, ma altro è se questo discorso devi interpretarlo tu, tradurlo tu in pensieri e in parole, altro se queste parole ti sono imposte senza via di scampo. Sia essa epigrafe di celebrazione dell’autorità o insulto dissacratorio, si tratta sempre di parole che ti piombano addosso in un momento che tu non hai scelto: e questa è aggressione, è arbitrio, è violenza.”
Italo Calvino in “Collezione di sabbia”