Rileggendo alcuni passi del libro PhotoPaysage suggeritomi qualche mese fa da Giovanni Cecchinato, mi ha colpito piacevolmente il seguente passaggio:
“Il paesaggio valica un nuovo passo: non è più così soltanto il quadro e nemmeno la realtà di una distesa offerta alla vista, ma un avvenire, un appello alla partecipazione del corpo.
Diventa odore, ricordo, gusto, stanchezza, soffio di vento sulla pelle, calore, siccità, freddo intenso, neve, pioggia e tempesta… Tutti i sensi sono chiamati in causa.”