“Ma a ritrovar me stesso, bastò che m’incontrassi nel vecchio fiume asciutto. (…)
Italo Calvino | Prima che tu dica “Pronto”
Era un grande fiume di sassi bianchi, pieno di silenzio.
Solo vestigio d’acqua, un rivolo strisciava in disparte, quasi di nascosto. A tratti l’esiguità del rigagnolo, tra pietre grandi precludenti l’intorno e rive di canneti, mi ritrasportava tra i noti torrenti e mi riproponeva alla memoria più strette e faticate valli.
Fu questo: e forse anche il contatto delle pietre sotto i miei piedi – rosi sassi del fondo dal dorso incrostato d’un velo d’alghe rattrappite – o l’inevitabile muovere dei miei passi, a balzi, da l’uno scoglio all’altro, o forse fu solo un rumore che fece la ghiaia, franando.
Sta il fatto che 𝗶𝗹 𝗱𝗶𝘃𝗮𝗿𝗶𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗺𝗲 𝗲 𝗶 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗵𝗶 𝗾𝘂𝗶 𝘀𝗰𝗲𝗺𝗼̀ 𝗲 𝘀𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗼𝘀𝗲: 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗳𝗿𝗮𝘁𝗲𝗹𝗹𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗺𝗲𝘁𝗮𝗳𝗶𝘀𝗶𝗰𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗻𝗴𝘂𝗶𝗻𝗲𝗶𝘁𝗮̀ 𝗺𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗮𝘃𝗮 𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗹 𝗽𝗶𝗲𝘁𝗿𝗮𝗺𝗲, fecondo solo di timidi, tenacissimi licheni. 𝗘 𝗻𝗲𝗹 𝘃𝗲𝗰𝗰𝗵𝗶𝗼 𝗳𝗶𝘂𝗺𝗲 𝗮𝘀𝗰𝗶𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝗼𝗯𝗯𝗶 𝘂𝗻 𝗺𝗶𝗼 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗽𝗮𝗱𝗿𝗲 𝗶𝗴𝗻𝘂𝗱𝗼.”