Il quotidiano L’Adige di oggi, sabato 13 giugno 2009, torna a dedicare un proprio articolo al costruendo “Global Village” di Mori.
Quello che l’articolista, Michele Comper, ci riporta nell’apertura del suo pezzo (il positivo avvio economico della struttura e il fatto che “tutte le licenze commerciali disponibili” – quelle relative a metà della superficie commerciale totale – “sono già assegnate”) ci rallegra perché questo vuol dire che, pur in tempi di crisi economica, il business plan dell’operazione risulta ben calibrato e, almeno per il promotore dell’iniziativa, l’operazione sembra rilevarsi proficua.
Purtroppo, però, nel seguito, l’articolista non riesce a dare valide risposte alle problematiche evidenziate nella nostra lettera “Il centro commerciale più grande di tutti: proprio a Mori?” pubblicata ieri su “L’Adige” di cui l’articolo di oggi sembra essere un tentativo di risposta.
Non ci saremmo infatti aspettati una mera difesa dell’intervento (che crediamo spetti, se necessaria, esclusivamente al promotore) ma una rassicurazione sul percorso che ha portato all’approvazione del progetto e su tutte le azioni che saranno messe in campo per mitigare al massimo gli effetti negativi sul territorio locale di questa iniziativa.
Come abbiamo già detto, infatti, siamo consapevoli che ormai l’iniziativa è approvata e verrà di conseguenza realizzata, ma questo non significa che non si possano mettere in campo azioni di indirizzo e di governo, oltre che azioni dirette, per rendere quest’opera una vera opportunità per il territorio o almeno per limitare al massimo le ricadute negative su Mori.
L’articolo di Michele Comper sull’Adide del13 giugno è questo:
MORI – Difficile dire oggi di un progetto così complesso e ambizioso, per di più appena all’inizio della realizzazione (in questi giorni sono in corso gli sbancamenti), e come se non bastasse capitato nel mezzo della recessione più grave dal dopoguerra. Ma a giudicare dalla mole di telefonate e richieste che arrivano in Comune, il «villaggio globale» è già un successo. Per il nuovo mega centro polifunzionale del Pgz9 moriano, il più grande del Trentino, tutte le licenze commerciali disponibili, infatti, sono state già assegnate. Si tratta di una decina di attività che coprono più della metà della superficie commerciale (10 mila metri quadrati). Ma se si considera che molte attività non sono contingentate, e che una parte della superficie è destinata a piccoli negozi di vicinato, attivati di norma dopo o in prossimità del completamento, si può dire che la partita commerciale del comparto 7 del Pgz9 sia pressoché conclusa. «
Mi piacerebbe che si smettesse di chiamarlo centro commerciale – aggiunge poi il sindaco Mario Gurlini – dato che si tratta in realtà di un centro polifunzionale. Sembra una distinzione da poco, ma non lo è: non ci sono solo negozi, ma anche veri e propri servizi, dal kartodromo alla piscina, dalla pista di pattinaggio al cinema multisala, ma anche wellness, ristorazione, ricettività. Tutti servizi a beneficio anche dei moriani, e che sul nostro territorio sono carenti o mancano del tutto. Come ad esempio la piscina». Di più, il sindaco rivela alcuni aspetti della convenzione stipulata dall’amministrazione comunale con la proprietà: una serie di servitù che consentono l’utilizzo pubblico di tutti i parcheggi (duemila posti auto), ma soprattutto la possibilità per anziani e ragazzi di utilizzare gran parte delle strutture a prezzi concordati con il Comune. Un dettaglio curioso, invece, riguarda la cubatura: «Ma quali 225 mila metri cubi? – dice Mario Gurlini, in riferimento al dato pubblicato nella brochure con cui la Libero pubblicizza il centro, riportato di recente da l’Adige – il comparto 7 del Pgz9, con una superficie di circa 36 mila metri quadrati e un indice di fabbricazione 3, ha una concessione edilizia di 105 mila metri cubi. Non uno di più». D’altronde, ci dicono in Comune, già s’era fatto presente, alla Libero: la brochure contiene una «svista» di non poco conto, il raddoppio (abbondante) della cubatura.