Guido Benedetti

"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

SPAZIO E TEMPO

“Ma mi è rimasta la nostalgia per i terreni golenali, per questi interstizi e lingue di terra incerta, che qualcuno ha detto essere spazi defilati, nell’ombra. Forse quel qualcuno pensava all’ombra che fanno i pioppi nei mesi estivi, quando il sole sale all’orizzonte e schiaccia le loro impronte nere a terra. (…)
La cosa più affascinante della golena è la sua atmosfera sospesa. Gli alberi sono stati piantumati in file perfette, uno dietro l’altro, come se fossero delle milizie composte di singoli soldati a distanza di qualche metro l’uno dall’altro: non troppo vicini per non danneggiare la crescita di ciascuno, e non troppo lontani per non perdere terreno buono a disporre altre piante. (…)
Una specie di scacchiera infinita che fa sí che lo spazio lí dentro abbia divorato il tempo, o quanto meno lo tenga sospeso, come se fosse in scacco.”

PIANURA di Marco Belpoliti

il viaggiatore è un archeologo

“il viaggiatore è un archeologo che scende nel paesaggio pietroso delle città, attraversa i loro strati come Schliemann quelli di Troia.”

Claudio Magris nella sua prefazione a “Immagini della città” di Walter Benjamin

La descrizione della città

“… la descrizione della città – e in particolare della propria città – è un viaggio nel tempo piuttosto che nello spazio. La città diviene cosí doppiamente straniera: straniera e sconosciuta come lo era per il bambino che vi muoveva i primi passi senza conoscerla ancora e straniera perché non è piú quella di una volta, quando il bambino la scopriva muovendovi quei primi suoi passi. Ma lo sguardo si fa veggente solo se vede l’estraneità delle cose, la loro alienazione e lontananza.”

Claudio Magris nella sua prefazione a “Immagini della città” di Walter Benjamin

Andare per fiumi…

“Andare per fiumi richiede lentezza, dedizione, impone il lusso di perdere tempo, in conflitto con la cronica esigenza di correre per incastrare appuntamenti e impegni, uno dopo l’altro, con la massima efficienza e organizzazione. È un incedere non lineare, pieno di imprevisti, scoperte, enigmi da decifrare, non si può pianificare. Lungo i fiumi ho imparato a cercare bellezza, rifugio, conforto, pure nei contrasti, oltre l’invisibile barriera tra lo spazio antropico e il mondo mutevole di terra e acqua.”

Elisa Cozzarini in “Gli intrecci del fiume”