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Cari tutti, La rassegna, che fa seguito alle indagini condotte sulla Valle del Vanoi e sulle infrastrutture turistiche di Marilleva 900 e 1400 della Val di Sole (progetti espositivi legati alle ultime due edizioni del B.I.T.M.), quest’anno volge il suo sguardo, includendo due nuovi fotografi – Guido Benedetti e Mattia Dori – al Monte Bondone. Per questa esposizione, che sarà inaugurata martedì 23 settembre ad ore 18:00 nelle prestigiose sale di Palazzo Roccabruna di Trento, si è ipotizzato un piano d’indagine che ha previsto una serie di riprese realizzate nell’arco temporale di oltre un anno ed avente per obiettivo una riflessione sulla dimensione urbanistica, antropica e naturalistica del territorio del Bondone, anche attraverso il rapporto che esso intrattiene con coloro che hanno deciso di risiedervi o che lo frequentano per ragioni turistiche, naturalistiche e per lo sport. La rassegna, proposta anche su catalogo (BQE Edizioni), è stata curata da Alessandro Franceschini e si sviluppa, grazie all’esposizione di 45 stampe fineart in grande formato, prodotte dagli stessi autori, lungo tre macro-direttrici tematiche proposte da ciascun autore. Il Monte Bondone rappresenta una realtà complessa, sia per le articolazioni che ne caratterizzano la morfologia, sia per le “funzioni”, insediativo/residenziali e turistiche che, nel bene e nel male, ne hanno connotato la genesi, fortemente influenzato lo sviluppo e determinato l’attuale configurazione urbanistica ed ambientale. Vi aspettiamo quindi con gioia alla vernice, chiedendovi di estendere questo invito a tutti coloro che ritenete possano essere interessati a questa rassegna. Nel ringraziarvi per la vostra attenzione, cogliamo l’occasione per inviarvi un cordiale saluto. B.I.T.M. | XX EDIZIONE |
2019 > DAL 23 SETTEMBRE AL 10 OTTOBREPALAZZO ROCCABRUNA ORARI RASSEGNA CATALOGO IN RASSEGNA | BQE Edizioni |
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ph. Guido Benedetti ©
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L’inferno dei viventi…
“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
Due modi ci sono per non soffrirne.
Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.
Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”
da “Le città invisibili” – Italo Calvino –
Le pietre dell’arco
“Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
– Ma qual’è la pietra che sostiene il ponte – chiede Kublai Kan.
– il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, – risponde Marco Polo, – ma dalla linea dell’arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge:
– Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che mi importa.
Polo risponde: – Senza pietre non c’è arco.”
da “Le città invisibili” – Italo Calvino –