Guido Benedetti

"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

SGUARDI SUL MONTE BONDONE” | Un’indagine fotografica tra nuove residenzialità, turismo e natura | fotografi e di G. Benedetti | L. Chistè | M. Dori | a cura di A. Franceschini

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Cari tutti,
abbiamo il piacere di invitarvi all’inaugurazione delle rassegna fotografica “SGUARDI SUL MONTE BONDONE”, un evento collocato nell’ambito della XX Borsa Internazionale del Turismo Montano (B.I.T.M.) che si terrà a Trento dal 24 al 27 settembre.

La rassegna, che fa seguito alle indagini condotte sulla Valle del Vanoi e sulle infrastrutture turistiche di Marilleva 900 e 1400 della Val di Sole (progetti espositivi legati alle ultime due edizioni del B.I.T.M.), quest’anno volge il suo sguardo, includendo due nuovi fotografi – Guido Benedetti e Mattia Dori – al Monte Bondone.

Per questa esposizione, che sarà inaugurata martedì 23 settembre ad ore 18:00 nelle prestigiose sale di Palazzo Roccabruna di Trento, si è ipotizzato un piano d’indagine che ha previsto una serie di riprese realizzate nell’arco temporale di oltre un anno ed avente per obiettivo una riflessione sulla dimensione urbanistica, antropica e naturalistica del territorio del Bondone, anche attraverso il rapporto che esso intrattiene con coloro che hanno deciso di risiedervi o che lo frequentano per ragioni turistiche, naturalistiche e per lo sport.

La rassegna, proposta anche su catalogo (BQE Edizioni), è stata curata da Alessandro Franceschini e si sviluppa, grazie all’esposizione di 45 stampe fineart in grande formato, prodotte dagli stessi autori, lungo tre macro-direttrici tematiche proposte da ciascun autore.

Il Monte Bondone rappresenta una realtà complessa, sia per le articolazioni che ne caratterizzano la morfologia, sia per le “funzioni”, insediativo/residenziali e turistiche che, nel bene e nel male, ne hanno connotato la genesi, fortemente influenzato lo sviluppo e determinato l’attuale configurazione urbanistica ed ambientale.
Sistematicamente in bilico fra due diverse istanze, quella insediativa e quella turistica, con progettualità strategiche non sempre chiare, né tantomeno lineari o integrantesi fra di loro, il Monte Bondone, si presta ad essere, con l’uso di una lettura stratificata, composita e multidimensionale, una realtà decisamente interessante.
Per fare emergere le diverse dimensioni di questo vasto areale geografico e naturalistico, quest’anno sono stati chiamati all’opera tre diversi fotografi, le cui identità stilistiche, piuttosto differenziate, tracciamo un articolato itinerario visivo dello scenario antropico e paesaggistico naturale del Monte Bondone.

Vi aspettiamo quindi con gioia alla vernice, chiedendovi di estendere questo invito a tutti coloro che ritenete possano essere interessati a questa rassegna.

Nel ringraziarvi per la vostra attenzione, cogliamo l’occasione per inviarvi un cordiale saluto.

B.I.T.M. | XX EDIZIONE

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ph. Guido Benedetti
ph. Guido Benedetti © | www.guidobenedetti.it

ph. Luca Chistè
ph. Luca Chistè © | www.lucachiste.it

ph. Mattia Dori
ph. Mattia Dori © | www.mattiadori.com

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2019 > DAL 23 SETTEMBRE AL 10 OTTOBRE

PALAZZO ROCCABRUNA
Via Santa Trinità, 24 | Trento

ORARI RASSEGNA
martedì e mercoledì: 9.00 – 12.00 / 14.00 – 17.00
giovedì e venerdì: 9.00 – 12.00 / 17.00 – 20.00
sabato: 17.00 – 20.00
lunedì e domenica chiuso | ingresso gratuito

CATALOGO IN RASSEGNA | BQE Edizioni
CURATELA RASSEGNA | Alessandro Franceschini

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ph. Guido Benedetti
ph. Guido Benedetti ©

ph. Luca Chistè
ph. Luca Chistè ©

ph. Mattia Dori
ph. Mattia Dori ©

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Alba

Foto | Photo © 2019 Guido Benedetti

L’inferno dei viventi…

“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme.

Due modi ci sono per non soffrirne.

Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più.

Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”

da “Le città invisibili” – Italo Calvino –

Le pietre dell’arco

“Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
– Ma qual’è la pietra che sostiene il ponte – chiede Kublai Kan.
– il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, – risponde Marco Polo, – ma dalla linea dell’arco che esse formano.
Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge:
– Perché mi parli delle pietre? È solo dell’arco che mi importa.
Polo risponde: – Senza pietre non c’è arco.”

da “Le città invisibili” – Italo Calvino –