Guido Benedetti

"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Studia la città dove vivi

“Rispetta la strada.
L’educazione d’un popolo si giudica innanzi tutto dal contegno ch’egli tiene per la strada.
Dove troverai la villania per le strade, troverai la villania nelle case.
E studiale, le strade, studia la città dove vivi…”

Marcello Fois cita “Cuore” di Edmondo de Amicis in “L’invenzione degli italiani. Dove ci porta Cuore”

Un tappeto di parole sopra le quali camminare

“Questo libro esiste perché esiste un tappeto di parole sopra le quali ho potuto ancora fare quella che per me è la cosa più importante al mondo: camminare.”

Emiliano Cribari. A proposito del suo libro “Sull’Appennino di Dino Campana”

La città e il tempo

“Le città sono musei viventi del tempo. Le rovine di un castello, le mura di una vecchia cerchia, il vuoto tra due edifici aperto da una guerra, o l’insegna fantasma di un negozio ci offrono sprazzi di qualcosa di più duraturo dell’arco della nostra vita cosciente. Tuttavia, esse ci ricordano anche che la città sta cambiando pure sotto i nostri piedi.”

Natalie Whittle

SINCRONICITÀ

Quando, durante la lettura del libro “PIANURA” di Marco Belpoliti, sono giunto al capitolo dedicato ai “pispiò” (gli “anti-vespasiani”) di Modena e, in particolare, alle tre pagine dedicate ai marciapiedi e ho letto i seguenti due passaggi:

  • “… gli ho detto di Jane Jacobs, una signora canadese che ha scritto uno dei piú bei libri di architettura del XX secolo, “Vita e morte delle grandi città”; nel suo volume Jacobs dedica varie pagine ai marciapiedi, attribuendo proprio a loro, collocati nelle strade delle grandi metropoli americane, un ruolo fondamentale per regolare la vita collettiva.”
    e
  • … Primo Levi che ai marciapiedi ha dedicato una grande attenzione”;
    sono sobbalzato sulla sedia per quella che, sul momento, ho considerato una “coincidenza”.
    Sul mio comodino infatti, accanto al libro di Belpoliti, ci sono proprio questi due grandi autori: Jane Jacobs – con il libro citato – e Primo Levi con il libro “Il sistema periodico”.
    Carl Jung mi ha insegnato, invece, che nulla accade per caso e che la maggior parte degli eventi, nella nostra vita, hanno un significato preciso e accadono per una ragione: a questa teoria ha dato il nome di “sincronicità”.