Guido Benedetti

"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

“… ho sempre pensato che ci sono questi americani …”

“Io ho sempre pensato che ci sono questi americani che ci hanno fatto i quattrini su questa storia del West. Ma quella storia del West non doveva essere così tanto diversa dalle nostre.”
Gianni Celati in “Mondonuovo” 2003

Fotogrammi d’autore: intervista con Lara Campostrini

Bella chiacchierata, oggi su Radio Music Trento, di Fabrizio Contino Gravantes con la fotografa Lara Campostrini sulla sua fotografia e sulla sua idea di fotografia.
Un saluto particolare anche alla ”presenza oscura” in sala registrazione (Angelo Benedetti) con il quale, oltre al bel cognome, condivido la medesima passione.
P.s. L‘intervista sarà trasmessa in replica anche martedì prossimo 25 gennaio 2022 alle ore 13.00.

OSSERVARE E RACCONTARE (2)

Le cose sono là che navigano nella luce, escono dal vuoto per aver luogo ai nostri occhi. Noi siamo implicati nel loro apparire e scomparire, quasi che fossimo qui proprio per questo. Il mondo esterno ha bisogno che lo osserviamo e raccontiamo, per avere esistenza.

da “Verso la foce” di Gianni Celati

OSSERVARE E RACCONTARE (1)

“Si è disposti all’osservazione quando si ha voglia di mostrare ad altri quello che vede. È il legame con gli altri che dà il colore alle cose, le quali altrimenti appaiono smorte.
(…)
Ma certuni ti fanno passar subito la voglia di raccontare: loro cercano solo “le ragioni” del mondo, dunque prendono ogni immagine solo come apatica informazione sul funzionamento esterno.”

da “Verso la foce” di Gianni Celati.

Bisogna portarli a spasso questi presuntuosi, che prendano aria.

“Ascoltare una voce che racconta fa bene, ti toglie dall’astrattezza di quando stai a casa credendo di aver capito qualcosa “in generale”. Si segue una voce ed è come seguire gli argini di un fiume dove scorre qualcosa che non può essere capito astrattamente.”

“Le idee che ho portato in viaggio, non sono capace di servirmene. Troppo diversi i pensieri che vengono muovendosi da quelli che si accumulano in casa propria, sono due cose che non stanno bene assieme. Vorrebbe dire che noi non siamo padroni dei nostri pensieri, semmai sono loro che accampano dei diritti su di noi secondo le situazioni in cui sorgono; e poi diventano anche presuntuosi. Bisogna portarli a spasso questi presuntuosi, che prendano aria.”

20 maggio 1983 – da “Verso la foce” di Gianni Celati

Il paese si stende attorno alla meravigliosa piazza rettangolare, non umiliata dal cemento e dal nuovo.

“Il paese si stende attorno alla meravigliosa piazza rettangolare, non umiliata dal cemento e dal nuovo. La prospettiva delimitata in fondo da due colonne a ridosso dell’argine, imbuto d’una strada silenziosa con belle case antiche, porta l’occhio verso l’aperto. Là in fondo l’aperto si presenta dietro un orizzonte, facendo sentire l’indistinta lontananza che dà un senso alla nostra collocazione spaziale. Piazza quasi sempre vuota, dove il vuoto si riconosce come l’accogliente, e noi accolti potevamo accorgerci degli altri accolti di passaggio, senza la solita sensazione di fastidio.”

da “Verso la foce” di Gianni Celati