Guido Benedetti

"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

“La fotografia consiste in…” di Luigi Ghirri

Insomma, la fotografia consiste essenzialmente in due cose: prima di tutto nel riuscire a capire cosa è necessario includere all’interno dell’immagine. E questo è uno dei dati fondamentali, anzi, secondo me, è il dato fondamentale. Il secondo aspetto riguarda il come riuscire a dare a questo ritaglio del mondo esterno – attraverso il rapporto con la luce, con lo spazio, con il momento – una sua valenza comunicativa.

Luigi Ghirri in “Lezioni di fotografia”

fotografia #citazioni #ghirri #luigighirri

“Via Imperiale | KaiserStrasse” – presentazione a cura di Ecomuseo Quattro Vicariati aps

Ecomuseo Quattro Vicariati aps (associazione di promozione sociale)
presenta

Via Imperiale | KaiserStrasse

da ricerca fotografica personale a memoria collettiva


L’autore della ricerca fotografica, Guido Benedetti, presenterà il lavoro fin qui svolto e ci proporrà un suo possibile sviluppo con la diretta partecipazione della comunità di Mori: in questo modo il progetto, da “ricerca fotografica personale”, si evolverebbe in “memoria collettiva”.
L’idea è quella che, attraverso le visioni delle diverse immagini (realizzate seguendo alcune linee metodologiche), si possa facilitare in tutti gli osservatori il riaffiorare di ricordi personali o di comunità legati ai luoghi fotografati.

Gianmario Baldi dialoga con l’autore del progetto Guido Benedetti.

Venerdì 02 dicembre ore 20,30 sala ARCA, via San Giovanni – Mori Vecchio

Ganzega d’autunno | ©2022

Foto|Photo © Guido Benedetti

“La Ganzega d’autunno ogni anno propone un tema diverso che fa da filo conduttore alla proposta culturale presentata nel proprio programma, quello di quest’anno porta il titolo “1880|1930 dalla sussistenza agricola all’industria della seta e del tabacco“.
Con questa 24^ edizione l’evento vuole testimoniare gli anni di grande cambiamento agricolo e industriale che hanno segnato il territorio della Vallagarina, celebrando l’amore per la terra, la voglia di vivere e di far festa dei nostri avi raccontando uno spaccato della vita di quei tempi attraverso tante iniziative per adulti e bambini.
Un vero e proprio viaggio nel tempo con sfilate in costumi d’epoca a cui parteciperà anche la Principessa Sissi, mostre fotografiche, musica dal vivo, piatti e vini del territorio serviti nelle corti e nelle trattorie, spettacoli teatrali, musical show e una speciale proposta per gli amanti della vacanza in camper con possibilità di sosta in aree dedicate e attività ad hoc.
Fra gli appuntamenti da non perdere “La MAR e le sue sorelle” una serata culturale in programma il 29 settembre al Teatro Sociale Gustavo Modena di Mori che vedrà l’intervento di diversi illustri relatori sul tema dei trasporti in Trentino e in area euro-regionale con un’attenzione agli eventi passati, presenti e che potrebbero verificarsi in futuro.”
fonte: https://www.visitrovereto.it/vivi/eventi/ganzega-autunno/

ALBERI IN CITTÀ – un bilancio della mostra

Il momento dei bilanci di solito è un momento melanconico; in questo caso, però, alla melanconia si affianca la gioia per la consapevolezza che questo lavoro era necessario e farà bene alla città e ai suoi abitanti (alberi compresi).
Riporto di seguito il post di Luca Chistè con le sue considerazioni a chiusura della mostra “Alberi in città”

** BILANCI **
#“Alberi in città”, dati rendicontati alla mano, ha avuto più di 1.300 visitatori.
Un risultato davvero lusinghiero che, forse, nessuno di noi si sarebbe aspettato.
Altre rassegne, anche in luoghi prestigiosi, pure su temi credo interessanti, non hanno avuto una simile partecipazione di pubblico.
Abbiamo provato ad analizzare le variabili di questo risultato,:
– In primo luogo, la scelta del tema. Qualcuno, da più parti, ci ha indicato che “Questo lavoro era necessario…”. Il tema, per ragioni diverse, correlabile alla percezione della qualità della vita e al valore dell’ambiente decretato dalle persone ai luoghi urbani e agli spazi verdi pubblici, è risultato di grande interesse per tutti coloro che hanno avuto modo di visitare la rassegna
– Un altro aspetto importante, è stata la scelta dell’esposizione. Spesso si pensa a Torre Mirana come ad un luogo le cui sale erano (almeno fino a qualche tempo fa) posizionate sottoterra. Una scala, peraltro non propriamente comoda, permetteva di agire a quegli spazi. La Sala Thun, invece, rispetto a quella logistica, non ha nulla a che vedere. Completamente ripristinata, la sala si presta come uno spazio accogliente e ben illuminato.
I pannelli – quanto mai adatti per un uso espositivo – sono colorati di un grigio medio e dotati – ciascuno – di una propria fonte di luce per illuminare le opere, che le rende particolarmente apprezzabili. A completare un allestimento, già bello di suo, l’idea della curatrice della mostra, di collocare alcune grandi piante “urbane” all’interno degli spazi. Una scelta azzeccata, molto gradevole e apprezzata da tutti i visitatori, visto che questi “complementi di arredo”, hanno saputo creare un dialogo, percettivo e concettuale, con il tema proposto dall’indagine.
– La varietà di sguardi, su cui si sono concentrate le singole letture autoriali. Un percorso composito che ha permesso di far dialogare, verso una prospettiva sinergica, le diversità di approccio, così come accaduto con le diverse indagini condotte sul territorio nel corso degli ultimi anni (ricordiamo tutte le rassegne in ambito B.I.T.M.)
– L’aver ipotizzato, da parte della curatrice, tre diversi incontri tematici, veri e propri “parallel events”, dedicati al tema degli alberi urbani (uno era l’incontro con i fotografi) ed ai progetti che li caratterizzano.
– Il supporto, motivazionale, di chi aveva il controllo dello spazio espositivo. Ovvero Giustina, che invece di rimanere passivamente seduta ad aspettare i visitatori, ha promosso la rassegna con una guardiania attiva.
Tutto bene, quindi?… Sì, anche se accanto alla grande soddisfazione esistono sempre margini di miglioramento, come in tutte le cose ed in tutti i processi legati a questi eventi.
Per esempio, per citarne qualcuno, la durata della rassegna. Sarebbe stato bello che questa rassegna, così partecipata e sentita dalla città, avesse potuto essere esposta più a lungo. Dopo la chiusura, infatti, ho ricevuto diversi messaggi da parte di coloro che, dispiaciuti, mi hanno segnalato come l’evento sia durato poco. Esigenze contingenti, ovviamente, esistono sempre.
La stampa delle immagini, in linea con i vincoli di budget (ma ormai, salvo qualche RARISSIMA eccezione è così ovunque), avrebbe potuto avvalersi di una qualità ancora superiore se si fosse utilizzato una diversa tecnica (con la fineart print, per esempio). Intendiamoci, il livello è stato comunque ottimo, ma con una diversa tipologia di stampa, le fotografie avrebbero potuto impreziosirsi ancora di più.
La sintesi di questo 1° bilancio (il 2° riguarda una “lettura” del progetto “Summer Photography” condotto a Mala di Sant’Orsola Terme con una serie di incontri autoriali) è tuttavia MOLTO POSITIVA.
La speranza di tutte le componenti attive della rassegna è che essa possa essere ora “esportata” in altri luoghi della città (le Circoscrizioni, ma sarebbe molto bello se finisse anche in qualche ateneo universitario, visto che fra i visitatori, molti erano studenti dell’Università).
Un ringraziamento quindi a tutti gli attori del progetto e, soprattutto, al pubblico, che con la propria presenza ci ha permesso di avere un indicatore attendibile di quanto possa essere utile la fotografia su temi di carattere ambientale ed urbano.
Luca Chistè

[P.S. il risultato di una rassegna è anche merito di coloro che si prestano, concretamente, per far sì che essa sia possibile.
Per questo, come in cento altre occasioni, colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Ferruccio Casalinga che, con la sua consueta generosità e abilità ha favorito l’allestimento della rassegna.
Grazie!]

** L’opuscolo/catalogo della rassegna è stato prodotto da Lineagrafica Bertelli **

#alberiincittà #trento #fotografiaautoriale #territorio #spazioverde #urbanphotography #urbanlandscape #urbanlandscapephotography

ALBERI IN CITTÀ – un bilancio della mostra

Il momento dei bilanci di solito è un momento melanconico; in questo caso, però, alla melanconia si affianca la gioia per la consapevolezza che questo lavoro era necessario e farà bene alla città e ai suoi abitanti (alberi compresi).
Riporto di seguito il post di Luca Chistè con le sue considerazioni a chiusura della mostra “Alberi in città”

** BILANCI **
#“Alberi in città”, dati rendicontati alla mano, ha avuto più di 1.300 visitatori.
Un risultato davvero lusinghiero che, forse, nessuno di noi si sarebbe aspettato.
Altre rassegne, anche in luoghi prestigiosi, pure su temi credo interessanti, non hanno avuto una simile partecipazione di pubblico.
Abbiamo provato ad analizzare le variabili di questo risultato,:
– In primo luogo, la scelta del tema. Qualcuno, da più parti, ci ha indicato che “Questo lavoro era necessario…”. Il tema, per ragioni diverse, correlabile alla percezione della qualità della vita e al valore dell’ambiente decretato dalle persone ai luoghi urbani e agli spazi verdi pubblici, è risultato di grande interesse per tutti coloro che hanno avuto modo di visitare la rassegna
– Un altro aspetto importante, è stata la scelta dell’esposizione. Spesso si pensa a Torre Mirana come ad un luogo le cui sale erano (almeno fino a qualche tempo fa) posizionate sottoterra. Una scala, peraltro non propriamente comoda, permetteva di agire a quegli spazi. La Sala Thun, invece, rispetto a quella logistica, non ha nulla a che vedere. Completamente ripristinata, la sala si presta come uno spazio accogliente e ben illuminato.
I pannelli – quanto mai adatti per un uso espositivo – sono colorati di un grigio medio e dotati – ciascuno – di una propria fonte di luce per illuminare le opere, che le rende particolarmente apprezzabili. A completare un allestimento, già bello di suo, l’idea della curatrice della mostra, di collocare alcune grandi piante “urbane” all’interno degli spazi. Una scelta azzeccata, molto gradevole e apprezzata da tutti i visitatori, visto che questi “complementi di arredo”, hanno saputo creare un dialogo, percettivo e concettuale, con il tema proposto dall’indagine.
– La varietà di sguardi, su cui si sono concentrate le singole letture autoriali. Un percorso composito che ha permesso di far dialogare, verso una prospettiva sinergica, le diversità di approccio, così come accaduto con le diverse indagini condotte sul territorio nel corso degli ultimi anni (ricordiamo tutte le rassegne in ambito B.I.T.M.)
– L’aver ipotizzato, da parte della curatrice, tre diversi incontri tematici, veri e propri “parallel events”, dedicati al tema degli alberi urbani (uno era l’incontro con i fotografi) ed ai progetti che li caratterizzano.
– Il supporto, motivazionale, di chi aveva il controllo dello spazio espositivo. Ovvero Giustina, che invece di rimanere passivamente seduta ad aspettare i visitatori, ha promosso la rassegna con una guardiania attiva.
Tutto bene, quindi?… Sì, anche se accanto alla grande soddisfazione esistono sempre margini di miglioramento, come in tutte le cose ed in tutti i processi legati a questi eventi.
Per esempio, per citarne qualcuno, la durata della rassegna. Sarebbe stato bello che questa rassegna, così partecipata e sentita dalla città, avesse potuto essere esposta più a lungo. Dopo la chiusura, infatti, ho ricevuto diversi messaggi da parte di coloro che, dispiaciuti, mi hanno segnalato come l’evento sia durato poco. Esigenze contingenti, ovviamente, esistono sempre.
La stampa delle immagini, in linea con i vincoli di budget (ma ormai, salvo qualche RARISSIMA eccezione è così ovunque), avrebbe potuto avvalersi di una qualità ancora superiore se si fosse utilizzato una diversa tecnica (con la fineart print, per esempio). Intendiamoci, il livello è stato comunque ottimo, ma con una diversa tipologia di stampa, le fotografie avrebbero potuto impreziosirsi ancora di più.
La sintesi di questo 1° bilancio (il 2° riguarda una “lettura” del progetto “Summer Photography” condotto a Mala di Sant’Orsola Terme con una serie di incontri autoriali) è tuttavia MOLTO POSITIVA.
La speranza di tutte le componenti attive della rassegna è che essa possa essere ora “esportata” in altri luoghi della città (le Circoscrizioni, ma sarebbe molto bello se finisse anche in qualche ateneo universitario, visto che fra i visitatori, molti erano studenti dell’Università).
Un ringraziamento quindi a tutti gli attori del progetto e, soprattutto, al pubblico, che con la propria presenza ci ha permesso di avere un indicatore attendibile di quanto possa essere utile la fotografia su temi di carattere ambientale ed urbano.
Luca Chistè

[P.S. il risultato di una rassegna è anche merito di coloro che si prestano, concretamente, per far sì che essa sia possibile.
Per questo, come in cento altre occasioni, colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Ferruccio Casalinga che, con la sua consueta generosità e abilità ha favorito l’allestimento della rassegna.
Grazie!]

** L’opuscolo/catalogo della rassegna è stato prodotto da Lineagrafica Bertelli **

#alberiincittà #trento #fotografiaautoriale #territorio #spazioverde #urbanphotography #urbanlandscape #urbanlandscapephotography

“Paesaggio Italiano” di Luigi Ghirri

Questo lavoro sul paesaggio italiano vorrei che apparisse un po’ così come questi disegni mutevoli; anche qui una cartografia imprecisa, senza punti cardinali, che riguarda più la PERCEZIONE di un luogo che non la sua catalogazione o descrizione, come una geografia sentimentale dove gli itinerari non sono segnati e precisi, ma ubbidiscono agli strani grovigli del vedere.”

Questo ‘Paesaggio italiano’ potrà apparire non segnato dalle devastazioni della contemporaneità, un tempo sospeso sembra consegnarlo allo schematismo del viaggio ottocentesco, ma ho rivolto a questi luoghi uno sguardo pieno di affetto e amore nel tentativo di percepire un sentimento semplice e stupefatto di appartenenza nella speranza forse ingenua di scongiurare altri disastri e altre mortificazioni.

Luigi Ghirri da “Paesaggio Italiano”

Fotografia e testimonianza

Io con la fotografia testimonio quello che ho visto ma non solo. Reinvento anche quello che ho visto. Sostanzialmente la fotografia non fa altro che rappresentare le percezioni che una persona ha del mondo reinventandolo, prendendo il reale o una delle sue facce e rimodellandola.

Luigi Ghirri