Guido Benedetti

"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Edifici come tante astronavi

Gli edifici, guardati uno per uno, non hanno niente di eccezionale, che giustifichi un così intenso disagio. Ma il peso delle deficienze, delle contraddizioni e degli errori che si sono constatati nei lavori per il nuovo piano regolatore, grava su queste architetture con impressionante evidenza; lo sforzo positivo fatto eventualmente da ogni progettista per reagire a questi fatti si esaurisce nell’ordine interno degli edifici, e agisce in scarsissima misura sull’ambiente; così, per una ragione sottile, questi edifici si ignorano del tutto fra loro, e non compongono un quadro né bello né brutto: sembrano piombati lì in quel momento, come tante astronavi.

Se l’architetto si chiude nei limiti della sua specializzazione, nell’illusione di preservare almeno il campo del disegno immune da concessioni, la battaglia è perduta in partenza. Bisogna che l’architetto esca all’aperto, e si proponga di unire l’impegno architettonico e l’impegno urbanistico, come parti di una stessa responsabilità.

da “Il piano regolatore di Roma” di Leonardo Benevolo in “L’architettura delle città nell’Italia contemporanea”

“Pensando ad una immagine necessaria” di Luigi Ghirri

Penso che oggi bisogna continuare a pensare che fare fotografia … significa … continuare a pensare alla fotografia come desiderio, immagine dialettica, e forse utopia, per mostrare all’altro il nostro stupore nei confronti del mondo (continuare a pensare e ritenere che prima di artista o fotografo, o consumatore, si e persone) e che da questa semplice constatazione o progetto nascono il fare, le percezioni e i sentimenti.

Luigi Ghirri in “Niente di antico sotto il sole”

Visions 11 – by myphotoportal con Alfredo Bosco

A “caldo” [oggi forse un po’ meno in quanto si tratta di un post dello scorso anno] non posso che fare le congratulazioni all’autore Alfredo Bosco. Non credo sia stato facile leggere in maniera cosi precisa il proprio territorio nella sua parte forse meno bella. È molto piu facile documentare ciò che di bello c’è o c’è stato aggiungendo in quest’ultimo caso un po’ di effetto nostalgia…
Segno il sito dell’autore http://www.alfredobosco.com per le prossime perlustrazioni…

Riporto di seguito il link del suo intervento sul canale Instagram di myphotoportal: https://www.instagram.com/tv/CZwIvXzgYp4/?igshid=YmMyMTA2M2Y=

Accettare la normalità

Mi sono abituato, da quando ho imparato a servirmi della macchina fotografica con soddistazione, a concentrarmi e convivere con la normalita, più che con la bellezza. Mi interessano i paesaggi urbani anche dove non c’è bellezza, ma mediocrità, disordine, incertezza. L’intento e trovare l’approccio interpretativo che mi può rivelare il senso di questi luoghi, che me li fa comprendere, accettare come qualcosa che malgrado tutto ci appartiene, e con i quali possiamo convivere.

Gabriele Basilico in “Architetture, citta, visioni”

Io racconto lo spazio creato dall’uomo

Io racconto lo spazio creato dall’uomo, non paesaggi disabitati. Io vado in cerca dei luoghi dove l’uomo ha creato se stesso, e ogni volta che li trovo, mi fermo e mi chiedo: cosa è successo qui? Chi ha voluto questo, chi ha cambiato questo luogo che prima era diverso, e perche lo ha fatto?

Gabriele Basilico racconta “Ritratti di fabbrica”

La Carta Geologica

Una Carta Geologica è l’atto finale dello studio di un territorio: della successione delle sue formazioni rocciose delle pieghe e delle faglie che lo caratterizzano.
Una Carta Geologica è l’atto iniziale per la comprensione di un territorio: delle sue potenzialità e fragilità, indispensabile per un corretto utilizzo delle sue risorse.

dal catalogo “Volta la Carta 1822-2022 Duecento anni di cartografia geologica delle Dolomiti nell’area del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino”