Guido Benedetti

"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Felicità e tristezza.

Alcune “perle” di saggezza “rubate” da un breve componimento delle scuole elementari…

“Per me la felicità è un sentimento che si prova quando si è in pace con se stessi e con le altre persone e quando succedono le cose che si desiderano da tanto tempo; la felicità rende liberi perché anche se si vive con delle costrizioni o degli obblighi, se si è felici di spirito, si riesce a non farsi condizionare dal mondo esterno.
(…)
La tristezza invece è una sensazione che ti assale quando succede qualcosa di brutto o c’è qualcosa che ti preoccupa, quando qualcuno a cui tieni ti esclude.
La tristezza impedisce di vivere con serenità e tranquillità perché continui a ripensare alla cosa che ti rende triste.
(…)”

“Che disagio.”

Vi segnalo, riportandone nel seguito alcuni passi, l’articolo “La grande riforma – I Burocrati e il Palazzo” apparso sul quotidiano Trentino il 24 febbraio a firma di Giorgio Paolino.

“Lavori. Lavori una vita convinto di aver fatto con rigore il tuo dovere, allevato per decenni a quella forma di suprema obbedienza, che non è mediocrità, ma senso profondo di rispetto per chi rappresenta le istituzioni, forte di quel senso di appartenenza che rende passione, e onore, e orgoglio sentirsi, in funzioni e ruoli diversi, al servizio della comunità trentina e ora, dopo anni di servizio vissuti come una fede, quando credi che finalmente i tuoi meriti siano stati riconosciuti o addirittura sei, con merito, alle soglie della pensione, ti ritrovi da una parte col rischio di essere appallottolato come un moccichino e dall’altra leggi di sentenze da cui le parole rotolano su tutti schiantandosi come macigni sul servizio reso da un collega.

(…)

Che disagio dunque nel non riuscire a capire né saper leggere i segni di questi giorni e dei mesi passati, ove s’è confuso decisionismo con decisioni avventate. Non scorgere un chiaro modello interpretativo di riferimento, un progetto in base al quale costruire un disegno che abbia e dia all’esterno immagini di complessiva coerenza. Si avverte piuttosto un clima di sfibramento, di autoreferenzialità poggiata più su una organizzazione piramidale che invece di rafforzare sgretola il più generale senso di appartenenza, a partire dai vertici.

(…)

Così si creano spinte demotivanti che non aiutano a maturare quei giovani funzionari sui quali, in forma di nuova classe dirigente, dovrebbe fondarsi l’autonomia di domani, col rischio che essi si convincano invece che è bene salire in tempo sulle giuste bighe e che bene è non disturbare (vuoi mai ci fosse un D.quater!) onde evitare di restare al passo o, peggio, essere oggetto di silenziose ritorsioni.

(…)”

46

Martedì 13 marzo 2012.

Oggi è il mio 46° compleanno.

Oltre al numero delle moto guidate da Valentino Rossi, il numero 46 mi ricorda il 46° parallelo terrestre che taglia il Trentino in due (passando a metà strada circa tra Rovereto e Trento) e che ruota incessantemente su se stesso pur nella sua immobilità relativa.

Questo continuo ruotare, mostrando allo stesso tempo sempre se stesso, mi fa paragonare il 46° parallelo alla nostra vita quotidiana che ci vede impegnati in mille attività, professionali e non, mantenendo però al centro dell’universo i nostri affetti che, per ognuno di noi, costituiscono l’ “ombelico del mondo”.

Finita la giornata, infatti, posso sicuramente affermare con assoluta certezza che il momento più emozionante e più importante è stato quello in cui ho ricevuto un disegno realizzato da Andrea con gli auguri dei miei cari e quando ho ascoltato, al caldo della nostra cucina, la canzone “Tanti Auguri” davanti ad una bella torta decorata!

Un nuovo incontro proposto dall’Associazione culturale “Luigi Dal Rì”: L’impegno dei cattolici in Politica – Giuseppe Lazzati

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L’Associazione culturale “Luigi Dal Rì” di Mori, in collaborazione con la Cassa Rurale Mori-Val di Gresta, è lieta di presentare l’incontro dal titolo:

“L’impegno dei cattolici in Politica: il messaggio di Giuseppe Lazzati”

con la partecipazione del prof. Sergio Zaninelli già rettore dell’Università Cattolica di Milano.

L’incontro avrà luogo alle ore 20.15

di venerdì 9 marzo 2012

presso sala conferenze della Cassa Rurale Mori-Val di Gresta in via Marconi n. 4

NOTAV: sono necessarie le scritte sui muri?

Comprendo, anche se la penso in modo completamente diverso, le motivazioni che stanno alla base del netto rifiuto del movimento NOTAV verso le nuove opere in corso di realizzazione in Val di Susa e di tutte quelle analoghe in costruzione o in programma sul suolo italiano;

condivido la solidarietà che tutti hanno manifestato verso una persona che, accidentalmente, si è procurata gravi lesioni personali ed è ricoverata in pericolo di vita presso le strutture sanitarie itaiane;

non capisco però il motivo per il quale, in molti, hanno ritenuto di esprimere la propria solidarietà a Luca (così si chiama la persona ricoverata in ospedale dopo una caduta da un traliccio dell’alta tensione) sporcando i muri di molte strutture pubbliche – a volte appena ritinteggiate – con la scritta “LUCA RESISTI NOTAV”.

A chi toccherà ora cancellare quelle scritte? Di chi saranno i soldi necessari per il lavoro di ritinteggiatura di quelle pareti?

In questo momento di forte crisi economica, in cui tutti stanno contribuendo al necessario risanamento finanziario del paese e, tutti assieme, stiamo cercando di gettare le basi per un futuro migliore, non sarebbe meglio utilizzare le risorse disponibili in modo più efficace?