"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

“Trovare” un libro è come innamorarsi

Trovare un libro, riconoscere un libro, è come innamorarsi. Pelle sopra carta, carta che ha il profumo del tempo e del silenzio. Un vento di pagine accarezza le dita, incanta gli occhi. È come possedere un impalpabile senso di stupore, come dire mi manchi alla polvere, ai ricordi. All’attesa di conoscere un’altra dimensione.

Da “I diari del libraio errante” di Emiliano Cribari

Qualcuno sa posarli veramente al millimetro

C’è chi tocca tutti libri che vede – li sfoglia, li palpa, li piega – e chi studia il mio banco anche per dieci minuti senza sfiorare neanche un libro. Chi dopo averli toccati li butta dove capita e chi invece si prende la briga di rimetterli esattamente dove e come li ha trovati. Qualcuno sa posarli veramente al millimetro.

Da “I diari di un libraio errante” di Emiliano Cribari

Una semplice descrizione di piccole azioni che, a parer mio, rivela la personalità dei protagonisti molto di più di molte analisi sociologiche.

Bisogna fotografare quello che si pensa

C’è poco da fare: scattare è una questione di pensiero. Bisogna fotografare quello che si pensa, non quello che si vede. Si scatta con la mente, non con le dita. Le immagini sono un’emanazione del fotografo, traducono in un linguaggio universalmente comprensibile la sua interpretazione del mondo.

Franco Fontana

Fotografia, storia e memoria

Credo che la fotografia, con il suo potere di fissazione del reale, permetta di evocare la storia, di usare la memoria come strumento attivo e sensibile per rimettere in circolo energie trattenute o nascoste dietro le forme dell’apparenza. E se la fotografia alla fine non può certo cambiare il destino della città e non può tanto meno influenzare in modo determinante le scelte progettuali e politiche, ciò che sempre importa è la possibilità di poter creare una nuova sensibilità. Una nuova sensibilità per poter interpretare il mondo conformato, caotico e indecifrabile che ci sta dinnanzi”

Gabriele Basilico in “Architetture, città, visioni. Riflessioni sulla fotografia.”

Fotografia e caos quotidiano

Credo che la fotografia consenta, entro certi limiti, di riordinare il caos che sta davanti ai nostri occhi, che è un aspetto comune e ripetitivo del paesaggio urbano contemporaneo.

Gabriele Basilico in “Architetture, città, visioni”

Villette geometrili

Da queste parti l’altra volta m’era venuta l’idea d’un silenzio residenziale, un silenzio tutto diverso da quello degli spazi aperti. E anche le case non sembrano case, piuttosto dimostrazioni di un’idea di casa, da opporre all’orizzonte pesantissimo pieno di camion e maiali. Sono attratto da queste casette incantate per qualcosa che non so spiegare, una sospensione, un dismemorarsi di tutto che mi viene in gola.

Gianni Celati in “Verso la foce”