"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

“Pace”: frasi in libertà

“Pace è un sentimento che ogni uomo dovrebbe avere nel cuore.

Pace significa:

  • vivere fraternamente senza fare le guerre;
  • cercare di non prevalere sugli altri;
  • se una persona subisce un torto non deve manifestare la sua rabbia con la violenza su persone innocenti ma cercare il dialogo con l’autore del torto;
  • cercare di vivere in armonia con tutte le persone che circondano”

Frasi in libertà di una quinta elementare.

La Costituzione della Repubblica Italiana – artt. 38, 39 e 40

Art. 38.

Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale.

I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.

Gli inabili ed i minorati hanno diritto all’educazione e all’avviamento professionale.

Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.

L’assistenza privata è libera.

Art. 39.

L’organizzazione sindacale è libera.

Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.

È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.

I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.tela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione.

Art. 40.

Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano. [6]

“La sobrietà” di don Andrea Gallo

“La sobrietà dovrebbe essere la prima virtù, nel senso che se uno non é sobrio è un ladro”.

“Dalla sobrietà nasce la solidarietà”

“Sobrietà vuol dire anche rispettare tutto quello che costituisce la natura, che è di tutti, cioè la terra”.

“Non si tratta di tornare al tempo delle caverne, ma di vivere di ciò che è necessario”.

Dal IV Vangelo di Don Andrea Gallo

Il “centro di accoglienza per minori” di Mori

Come già riportato il 7 dicembre u.s. dal settimanale Vita Trentina (vedi http://www.vitatrentina.it/rivista/2011/anno_86_-_n_48/pag_25_valli/la_casa_di_bruna_restituita_ai_giovani) è stata da poco ultimata la costruzione del nuovo “centro di accoglienza per minori” realizzato a Mori Vecchio sul terreno donato dalla sig. Bruna Dal Rì alla comunità di Mori e all’intera Vallagarina.

Fra poco, di conseguenza, il Centro diurno comprensoriale per minori, attualmente ospitato nello stabile della scuola materna di Tierno e gestito dall’Associazione provinciale per i minori, si trasferirà nella nuova sede, che offre spazi più ampi e adeguati al numero di partecipanti alle iniziative.

Un buon lavoro quindi a tutte le persone impegnate in questo importante compito e un augurio di trovare, o di ritrovare, il filo conduttore e il senso della propria vita a tutti i giovani che avranno la necessità di essere aiutati nella nuova struttura.

Quello che però appare subito evidente a chi transita lungo via Fabio Filzi è l’assoluta estraneità architettonica del nuovo stabile rispetto al tessuto edilizio preesistente e la netta sensazione che si stia ammirando un edificio di “plastica”.

Peccato!

Peccato per due motivi.

Il primo perché un luogo destinato ad una attività così importante, quale è l’aiuto a giovani in difficoltà che hanno bisogno di essere compresi e accolti nel modo più vero e caldo possibile, poteva essere meglio valorizzato adottando una tipologia di edificio più tradizionale che potesse far sentire i giovani “a casa” e non “ospiti in una casa di cura”.

Il secondo perché è necessario che il Trentino, come fa da sempre il vicino Alto Adige, mantenga (o forse bisognerebbe dire recuperi) le proprie caratteristiche di territorio di montagna anche dal punto di vista architettonico puntando su un’edilizia tradizionale (anche se interpretata in chiave attuale). Ciò deve valere, in particolare, almeno per gli edifici pubblici visto che le attuali norme non sempre consentono di vincolare l’aspetto architettonico degli edifici privati.