"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Leaders e veri maestri

Oggigiorno sulla scena politica locale e nazionale è difficile che un leader di partito (vero o presunto tale) sia un “maestro” che costruisce nell’interesse della propria gente – e non nel proprio – e che aiuti i “giovani” a crescere e quindi faciliti il ricambio anche, e non solo, della classe dirigente.

Il leader, che dovrebbe costituire una “risorsa” importante per il proprio partito, mancando nel suo ruolo di “maestro” diventa un “limite” per il proprio partito; ciò rende infatti molto difficile – se non impossibile – la manifestazione di nuove idee, nuove personalità e soprattutto il lavoro fatto “assieme” e non solo “con”.

Forse quello che manca oggi ai partiti non è un leader riconosciuto da tutti (è di questi giorni il dibattito all’interno del PD ma anche di molti altri partiti sia locali che nazionali) ma la capacità di coinvolgere le persone della strada e “fare squadra” con loro.

Solo così sarà possibile, per il nostro paese, raggiungere ancora traguardi ambiziosi.

Equilibri

«La portata di un ponte si misura dalla forza del suo pilone più debole.

La qualità umana di una società dovrebbe misurarsi sulla qualità della vita dei suoi membri più deboli, e poiché l’essenza della morale è la responsabilità che ci si assume per l’umanità degli altri, quello è anche il metro del livello etico di una società.

Propongo di considerare questo il solo metro di misura che il welfare state possa sopportare, ma anche il solo di cui abbia veramente bisogno»

(Z. Bauman, La società individualizzata, il Mulino, 2002, p. 104).

La Societa Individualizzata

Coltivare l’identità.

Coltivare la propria identità  significa attuare un processo di “conservazione” ma anche, soprattutto, avviare un suo processo di elaborazione (e non una mera assimilazione) e di arricchimento con gli aspetti diversi e, aggiungerei, positivi di “altre” identità.

Tra tastiere, computer e telefonini in media passano almeno 41 giorni prima di prendere carta e penna in mano….

Se per la salvaguardia degli alberi é una bellissima notizia, per la nostra "Memoria" un po’ meno.
Pensate a cosa sarebbe successo ai diari di guerra dei nostri nonni o ai racconti e alle ricette delle nostre nonne se non fossero state scritte sulla carta ma solo sui loro "telefonini".
Per non parlare degli "appunti" di Leonardo.
Come sarebbero arrivati fino a noi?

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