"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Cos’è la fotografia

Cos’è la fotografia se non verità momentanea, verità che contraddice altre verità di altri momenti?”

Leonardo Sciascia

“COLONIE” di Lorenzo Mini

Grazie a Lorenzo Mini per avermi proposto di scambiare il mio libro “GARDUMO 77.78 | 17.18” con il suo libro “COLONIE”.
Il libro raccoglie le immagini di una bella ricerca dedicata alle Colonie marine (e non solo) e alla loro architettura.
Si tratta di un tema, assieme a quello delle città di fondazione, che mi ha sempre affascinato e che Lorenzo ha affrontato con passione e impegno (visto i numerosi viaggi che immagino abbia dovuto effettuare per raggiungere le diverse località); ne è uscito un lavoro di indagine completo dove, accanto alla catalogazione, è palese un’interpretazione personale del paesaggio e delle architetture fotografate resa evidente nei diversi polittici che si sviluppano a doppia pagina.
Bravo Lorenzo, attendiamo il prossimo libro!

Colonie di Lorenzo Mini

… una grande opera d’arte …

… una grande opera d’arte (così come un grande avvenimento) vive attraverso un’infinita varietà di punti di vista e a diversi e mutevoli livelli di comprensione: nel tempo, nello spazio, da un individuo ad un altro, nel mutare delle condizioni in cui lo stesso individuo vi si accosta. E può vivere anche, per così dire, nell’aria, senza che direttamente la si conosca.

da Ore di Spagna di Leonardo Sciascia

Anche l’immaginazione fa parte del paesaggio

“Anche l’immaginazione fa parte del paesaggio: lei ci mette in stato d’amore per qualcosa là fuori, ma più spesso è lei che ci mette in difesa con troppe paure; senza di lei non potremmo fare un solo passo, lei poi porta sempre non si sa dove.
Ineliminabile dea che guida ogni sguardo, figura d’orizzonte, così sia.”

“Verso la foce” di Gianni Celati

Presentazione del libro fotografico #GARDUMO 77.78 |17.18

Siete tutti invitati alla presentazione del libro Gardumo 77.78 | 17.18
il giorno venerdì 31/01/2020 alle ore 20:30
presso il centro Anziani di via don Chiettini a Ronzo-Chienis

Alla serata saranno presenti
l’autore Guido Benedetti,
Gianmario Baldi direttore della biblioteca civica G. Tartarotti di Rovereto,
e il curatore della mostra Luca Chistè di Phf-Photoforma.

Un racconto in 40 immagini a 40 anni dagli scritti di Alessandro Cucagna

A cavallo tra il 1977 e il 1978, il geografo triestino Alessandro Cucagna percorse la Valle di Gresta e annotò, su un taccuino rosso, i propri appunti.
Guido Benedetti, tra il 2017 e il 2018, ha ripercorso a sua volta la valle registrando con la sua macchina fotografica l’evoluzione di quel territorio a quarant’anni di distanza.
Il lavoro di ricerca, che ha prodotto circa 2000 fotografie, è stato condensato nelle quaranta immagini del libro alle quali sono stati affiancati i testi e le osservazioni che Alessandro Cucagna aveva riportato nel proprio taccuino quarant’anni prima.

Scrivi a gardumo per acquistare una copia del libro

alcuni estratti dalle presentazioni al libro:

“Il paesaggio è abitato dalla sua storia e viene riconsegnato allo sguardo dell’osservatore nella forma del ricordo e della sua trasformazione per vederlo, sentirlo e in qualche modo, viverlo da vicino, attraverso immagini che sono rappresentazione di luoghi, ricordi, suggestioni, rimasti impressi dal racconto d’un tempo trasportato al presente.”
Stefano Bisoffi

“Benedetti, con le sue fotografie, ci porta a rivedere oggi ciò che ieri abbiamo visto e vissuto, immagini di un passato appena trascorso, e consegna alla storia le immagini di una Valle, di un territorio e di una Comunità quale prezioso documento da tramandare alle future generazioni.”
Piera Benedetti

“Queste fotografie assurgono quindi a tessere di quello che è il grande mosaico della storia della comunità della Val di Gresta perché oltre a documentare la bellezza e la ricchezza naturalistica del territorio sono anche e soprattutto la testimonianza di quel forte e ancora molto persistente legame che unisce la comunità grestana alla propria terra.”
Stefano Barozzi e Filippo Mura

“La sue fotografie, a confronto con le testimonianze del geografo triestino, ci raccontano un territorio che non è mutato di molto rispetto alla fine degli anni settanta e che non ha subìto la forza distruttiva del turismo di massa. Un territorio che ha saputo in definitiva conservare la propria identità ed è proprio questo che, oggi, costituisce una ricchezza per tutta la Val di Gresta.”
Gianmario Baldi

“Questa operazione fotografica, di matrice sostanzialmente descrittivo-narrativa, trova puntuale identità in una duplice prospettiva: da un lato, quella di accogliere la proposta di Cucagna e di interpretarla in chiave personale; dall’altro, quella di riaffermare l’importanza di una fotografia utile a comprendere, anche a distanza di tempo, quali siano le dinamiche che connotano un territorio, decisamente peculiare, come quello della Valle di Gresta. (…) Per questa ragione, aldilà della coerenza estetico/formale delle fotografie, anch’essa comunque rilevante, la testimonianza visiva di Guido Benedetti, in questa prospettiva, assume una valenza storico/culturale di evidente significatività e contemporaneità.”
Luca Chistè