“Uno dei pregi della sua persona, come mi disse un giorno Carlo Arturo Quintavalle, amico di entrambi, era quello di saper “pensare agli altri” e non solo a se stesso. Ghirri aveva infatti il piacere e la capacità di comprendere e leggere le immagini dei più giovani che andavano a trovarlo con i loro lavori, come si va da un collega più grande in cui si ha molta fiducia.”
dalla testimonianza “Tra Modena e Matera, quel nostro modo di essere ‘fotografi’” di Mario Cresci su “Pensiero Paesaggio”
Lavoro fotografico di pregio, realizzato da Pio Peruzzini e Gaetano Paraggio, nel quale i due autori registrano le trasformazioni avvenute nei comuni campani del cosiddetto “cratere” a 40 anni dal terremoto che li colpì. Il libro, accompagnato da una bella presentazione del lavoro dal titolo “L’occhio e la memoria” del professor Massimo Bignardi, raccoglie le immagini scattate dai due autori, che hanno seguito ciascuno un proprio percorso di ricerca, nell’arco di un paio d’anni. Tali immagini rappresentano un (nuovo) territorio in cui “si è innovato e si è conservato in alcuni casi, si è conservato innovando in altri” (dalla presentazione di Rosetta D’Amelio – Presidente del Consiglio Regionale della Campania). Congratulazioni agli autori per l’impegno e la passione che hanno dedicato alla ricerca e per il risultato ottenuto.
“La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee d’una mano, scritti negli spigoli delle vie, nelle griglie delle finestre, negli scorrimano delle scale, nelle antenne dei parafulmini, nelle aste delle bandiere, ogni segmento rigato a sua volta di graffi, seghettature, intagli, svirgole.” Italo Calvino da “Le città invisibili”
“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi, vedere l’universo attraverso gli occhi di un altro, di centinaia d’altri, osservare il centinaio di universi che ciascuno di loro osserva, che ciascuno di loro è”. Marcel Proust
Oggi ho guardato una vecchia puntata (la decima) dell’iniziativa di DI/VISO promossa da myphotoportal e da FPmag. L’iniziativa consiste in una serie di conversazioni condotte da Salvatore Picciuto e Sandro Iovine con una serie di autori che utilizzano un sito internet prodotto da myphotoportal.
La decima puntata (andata in onda lo scorso 24 novembre) è stata dedicata al lavoro dal titolo due.uno.nove di Giovanni Minervini.
Il lavoro, dedicato alla lettura del territorio campano dopo il sisma del 1980 e in particolare dopo l’approvazione della legge “ulteriori interventi in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del novembre 1980 e del febbraio 1981. Provvedimenti organici per la ricostruzione e lo sviluppo dei territori colpiti.”, mi ha profondamente colpito sia per le immagini prodotte da Giovanni, di grande qualità e in grado di emozionare da sole anche senza alcun commento, che, soprattutto, per il grande lavoro svolto dall’autore sia nella preparazione del progetto e nella raccolta del materiale a supporto che nello svolgimento dello stesso.
Basta l’incipit della presentazione che l’autore riporta sul suo sito (www.giovanniminervini.it) “nell’arco di tre anni ho percorso oltre 1.300 km tra i 17 comuni individuati per la realizzazione di questi insediamenti: un cammino nel post terremoto delle vite degli altri, una ricerca di tracce e di un modo nuovo di vedere le cose”per capire infatti che due.uno.nove è un grande progetto di ricerca fotografica dove accanto alle immagini vi è una documentazione approfondita su quanto successo dopo il terremoto.
Oltre alla qualità del progetto fotografico Giovanni è riuscito a comunicare a tutti gli ascoltatori la sua passione per la fotografia e per questo tipo di lavori di ricerca fotografica di territorio.
Personalmente mi sono già segnato l’indirizzo internet del sito di Giovanni (che ho già, almeno in parte, sbirciato) e sicuramente nei prossimi giorni dedicherò una parte del mio tempo libero a studiare i suoi lavori.
P.S. Ho avuto conferma, poi, che il mondo è proprio piccolo: io e Giovanni Minervini abbiamo partecipato con una nostra immagine a “REST COVID-19 DONATION. I FOTOGRAFI DELLA RIVISTA REST PER LA CROCE ROSSA”, l’iniziativa benefica ideata da Fulvio Bortoluzzo (vedi https://www.facebook.com/borful/posts/10219058582309683)
P.S.2 Riporto di seguito alcuni passaggi della presentazione di Fulvio Bortoluzzo:
“… è il pensiero quello che motiva l’atto fotografico”. “Le fotografie, quelle davvero buone, sono agenti provocatori di pensiero. Spingono a riconsiderare quello che si pensava di sapere, inducono al dubbio e si rifiutano di dare risposte perché le risposte sono dentro chi le guarda, forse. Un buon fotografo questo fa.”