"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Progetti, luoghi e sguardi

“Alla fine ho trovato più conveniente, per esprimere in modo più preciso quello che stavo facendo, sostituire la parola ‘luogo‘ alle parole ‘spazio‘, ‘architettura urbana‘, ‘paesaggio‘ ecc.

Per me la parola luogo non si riferisce solamente a uno spazio, ma definisce un rapporto tra spazio, oggetti e forse lo stesso sguardo del fotografo che, intercettando lo spazio, entra in relazione con il contesto.”

Gabriele Basilico in colloquio con Álvaro Siza, Maddalena D’Alfonso e Joâo Soares

Esperienza sul campo

“Che aspetto avranno la nuova urbanizzazione, i nuovi edifici? E la penisola artificiale realizzata con le migliaia di tonnellate di macerie?

Informazioni e appunti di amici e visitatori, nonché della stessa Solidere, la grande impresa che in questi dodici anni ha guidato la ricostruzione di Beirut, sono stati per qualche settimana ben in vista sulla mia scrivania, ma è inutile tentare di capire senza la testimonianza diretta, senza l’esperienza sul campo.”

Gabriele Basilico parlando del suo ritorno a Beirut nel 2003

Un cammino…

“Un cammino è attraversare territori, guardare cieli, ascoltare storie dentro e fuori di sé, immaginare le vite degli altri. È andare avanti, scoprire che quello che ci aveva stancato può tornare a sorprenderci.
Un cammino è già racconto ancora prima di partire, quando si progetta e si sceglie, quando si guarda la carta geografica e la mente traduce le linee in strade, i colori in laghi e montagne.
Il cammino è pensato anche per chi resta a casa. Anche per lui o per lei si prenderà dallo zaino il quaderno e si sceglieranno le parole più giuste per descrivere, condividere, per non dimenticare.”

Daniele Zovi in “Sulle Alpi. Un viaggio sentimentale”

Frontiere

“Le frontiere? Esistono eccome. Nei miei viaggi ne ho incontrate molte e stanno tutte nella mente degli uomini.”

Thor Heyerdahl in “Kon-Tiki”

Turismo e capitalismo

“Uno dei processi che intraprende qualsiasi paese desideroso di accedere rapidamente nella società capitalista globale è lo sviluppo del turismo. Crescita rapida, entrate rapide, divise rapide.

Col tempo, sappiamo che scommettere tutto sulla carta del turismo è il modo più sicuro per restare in mutande ma, chissà, forse a metà del xx secolo non c’era nessuno che potesse (o che volesse) prevederlo.

Quindi il governo di Perón stabili che uno dei suoi obiettivi di consolidamento turistico sarebbe stato la rivalutazione della città di Mar del Plata e, in particolare, della costa meridionale, che praticamente non era ancora urbanizzata.”

Pedro Torrijos in “Territori improbabili”

Tipologie di progettisti

“Io quei progettisti non li ho mai visti in faccia, non so neppure di che razza fossero, però ne ho conosciuti degli altri, e tanti, e so che ce n’è di diverse maniere.

C’è il progettista elefante, quello che sta sempre dalla parte della ragione, che non guarda né l’eleganza né l’economia, che non vuole grane e mette quattro dove basta uno: e in genere è un progettista già un po’ vecchiotto, e se lei ci ragiona sopra vede che è una faccenda triste.

C’è il tipo rancino, invece, che sembra che ogni rivetto lo deva pagare di tasca sua.

C’è il progettista pappagallo, che i progetti invece di studiarci su tira a copiarli come si fa a scuola, e non si accorge che si fa ridere dietro.

C’è il progettista lumaca, voglio dire il tipo burocrate, che va piano piano, e appena lo tocchi si tira subito indietro e si nasconde dentro al suo guscio che è fatto di regolamenti: e io, senza offendere, lo chiamerei anche il progettista balengo.

E alla tine c’è il progettista fartalla, e io credo proprio che i progettisti di quel ponte fossero di questo tipo qui: e è il tipo piú pericoloso, perché sono giovani, arditi e te la dànno a intendere, se gli parli di soldi e di sicurezza ti guardano come uno sputo, e tutto il loro pensiero è per la novità e per la bellezza: senza pensare che, quando un’opera è studiata bene, viene bella per conto suo.

Primo Levi in “La chiave a stella”