"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Voi siete qui

“Da quando me l’hanno detto ci faccio caso: è proprio vero. Nelle carte dei pannelli tùristici che ogni tanto troviamo su un sentiero ben segnato, oppure nel centro storico di una città, c’è un punto preciso più consumato di ogni altro. Nel caso del sentiero non è né l’arrivo né un particolare punto panoramico, così come nel caso della città non è la cattedrale o il palazzo del Comune. Il punto è sempre lo stesso. Quello dove un pallino rosso o blu, oppure un quadratino, oppure qualche altro segno grafico, restituiscono questa sola informazione, semplice ed essenziale: voi siete qui. Non me n’ero mai accorto, ma poi ho cominciato a farci caso. È quello il punto che la gente cerca più di tutti. Quando lo individua spesso e volentieri ci pianta sopra il dito, quasi volesse sentirlo, constatarlo anche con il tatto, farlo in questo modo suo.”

Paolo Ciampi in “Il sogno delle mappe”

Più il lavoro procedeva…

“Più il lavoro procedeva, e più paradossalmente non ne vedevo la fine, anzi mi restava ancora più lavoro da svolgere, mi restavano da vedere e inquadrare sempre nuovi angoli, nuovi punti di vista per ogni piccolo movimento nello spazio, le prospettive appena riprese si ripetevano dopo pochi minuti con un aspetto rinnovato, la luce continuava incessantemente a modificare il senso e l’aspetto, a colorare diversamente volumi e superfici.”

Luigi Ghirri da uno scritto “Per Aldo Rossi”

Il passo tra la realtà…

Il passo tra la realtà che viene fotografata in quanto ci appare bella e la realtà che ci appare bella in quanto è stata fotografata, è brevissimo.

Antonino Paraggi

La fotografia è legata a uno stato di solitudine

Viaggiare da soli ci fa sperimentare il mondo in maniera assai più profonda, nel senso che ci si trova ad appartenere completamente all’esperienza che si sta vivendo. Mentre invece in compagnia, che lo si voglia o no, una parte di sé appartiene all’altra persona. Ma se sei solo puoi sparire, lasciarti andare al luogo e alla gente che ti trovi di fronte. Questa possibilità di abbandonarsi è molto importante, per esempio, per un fotografo: non credo che ci siano mai state grandi foto scattate da persone che non erano sole. Per verificarlo basta guardare la storia della fotografia: si troverà che il novanta per cento di quelle rimaste nella storia sono state scattate da persone sole. La fotografia, insomma, è molto legata a uno stato di solitudine, generalmente vissuta come fatto positivo.

Wim Wenders

Un grazie a Lavinia per il pensiero con il quale ha condiviso la mia intervista a “FOTOGRAMMI D’AUTORE”

L’intervista l’avevo ascoltata un giorno dopo. È stata un’emozione!
(…)
Per quello che riguarda Guido Benedetti , le parole sono più difficili da trovare. Ho ascoltato con attenzione la presentazione del libro sulla Val di Gresta “Gardumo 77.78 | 17.18” e tutti i racconti, e i ricordi che Guido ci propone, sono interessantissimi. Dovrei riascoltare, perché le informazioni sono talmente tante e importanti, da non riuscire a ricordare tutto. Comprerò sicuramente il libro. Alcune delle immagini scattate da Guido le conosco già. Meravigliose, tante parlano da sole! Ma tutto quello che ci è stato raccontato in questa intervista, è di una ricchezza e di valore sociologico territoriale, immenso. L’intervista ci fa conoscere Guido come persona e come fotografo: com’è iniziata la sua passione per la fotografia, e quanto ha studiato, interessato di arrivare a realizzare dei progetti fotografici con una determinata impronta: la SUA! Complimenti e grazie Guido per questi racconti, aspetto di sfogliare e leggere il tuo prezioso libro.

Anche l’immaginazione fa parte del paesaggio

Anche l’immaginazione fa parte del paesaggio: lei ci mette in stato d’amore per qualcosa là fuori, ma più spesso è lei che ci mette in difesa con troppe paure; senza di lei non potremmo fare un solo passo, lei poi porta sempre non si sa dove. Ineliminabile dea che guida ogni sguardo, figura d’orizzonte, così sia.

da “Verso la foce” di Gianni Celati