Il protagonista non trova altro modo di sfogare la sua opposizione […] e il suo tentativo non può che essere sfortunato, perché in questo gioco sono sempre i peggiori che vincono, e fallire è proprio quello che lui in fondo desidera.
Italo Calvino a proposito del protagonista di “La speculazione edilizia”
Io penso che il divertimento sia una cosa seria.
… anche i significati sono molto importanti, però in un racconto come questo [“Il visconte dimezzato”] l’aspetto di funzionalità narrativa e, diciamolo, di divertimento, è molto importante. Io credo che il divertire sia una funzione sociale, corrisponde alla mia morale; penso sempre al lettore che si deve sorbire tutte queste pagine, bisogna che si diverta, bisogna che abbia anche una gratificazione; questa è la mia morale: uno ha comprato il libro, ha pagato dei soldi, ci investe del suo tempo, si deve divertire. Non sono solo io a pensarla così, ad esempio anche uno scrittore molto attento ai contenuti come Bertolt Brecht diceva che la prima funzione sociale di un’opera teatrale era il divertimento. Io penso che il divertimento sia una cosa seria.
Italo Calvino | Il visconte dimezzato
… ho capito che un vincitore vale quanto un vinto.
… ho capito che un vincitore vale quanto un vinto.
Lucio Dalla in Ayrton
appena sbarcato dal treno
Uno dei tanti passi di Italo Calvino in cui la pura descrizione viene fusa con le più intime e personali sensazioni del protagonista.
Per uno appena sbarcato dal treno, si sa, la città è tutta una stazione: gira gira e si ritrova in vie sempre più squallide, tra rimesse, magazzini di spedizionieri, caffè col banco di zinco, camion che gli soffiano in faccia getti puzzolenti, e cambia continuamente di mano la valigia, si sente le mani gonfie, sudice, la biancheria appiccicata addosso, il nervoso, e tutto quello che vede è nervoso, frantumato.
“La nuvola di smog” | Italo Calvino
𝟗 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟏𝟗𝟔𝟑 – 𝟗 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟑
𝟗 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟏𝟗𝟔𝟑 – Una frana precipitò dal monte Toc nelle acque dal bacino idroelettrico del Vajont e la conseguente tracimazione dell’acqua cancellò, quasi interamente, alcuni paesi veneti e friulani tra i quali Longarone, Erto e Casso.
𝟗 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟑 – A sessant’anni di distanza dal “disastro del Vajont”, provocato dalla grande corsa alla produzione di energia elettrica per sostenere la ripresa del Paese dopo la II guerra mondiale, assistiamo ad un’altra grande corsa alla produzione di energia elettrica dove tutto è considerato “sacrificabile”.
Qualcuno auspica il ritorno al nucleare (“pulito”…), altri alla realizzazione di grandi campi fotovoltaici o eolici: speriamo di non assistere ad un nuovo “disastro”.
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Foto | Photo 2023 © Guido Benedetti
Gabriele Basilico: intervista a RadioRai su “Mosca Verticale”
D. Come è stato guardare Mosca dall’alto rispetto alle visioni frontali in B/N che siamo abituati a vedere di Gabriele Basilico?
GB. E’ opportuno dire che – in modo molto schematico – una città, sul piano fisico, sul piano architettonico-urbano – quindi sul piano degli edifici e quindi non sul piano delle storie delle persone eccetera – si può esplorare a livello della strada – che è il tipico punto di vista del flaneaur, dell’osservatore, del cittadino, del turista, di tutti quelli che arrivano e vivono una città da un punto di vista esterno -, oppure si può osservare – più raramente, dipende anche dalla orografia dellla città e dalle suo quote, dall’alto.
Sono due visioni molto diverse.
La prima, è una visione un po’ avventurosa in cui il senso prospettico della città ti viene incontro e quindi la percezione degli assi, degli incroci, delle strade è una sorta di consumo continuo un po’ cinematografico: si cammina e il movimento crea fotografie continue. Quindi c’è una componente dinamica che io rendo statica quando scatto le fotografie.
La seconda visione – quella dall’alto -, che per me non è una cosa nuova, è più contemplativa. Si arriva in un punto in alto e si scopre dove eravamo: questo è bellissimo. E’ un gioco che i fotografi conoscono bene; è come un premio finale che si dà dopo che si è consumata tanta città e si sono consumate tante suole di scarpe. L’atteggiamento meditativo è un atteggiamento che induce una fotografia lenta un po’ meditativa, cioè guardo tanto, guardo a lungo e cerco di stancarmi a forza di guardare.
Gabriele Basilico intervistato a RadioRai in I paesaggi senza figure di Gabriele Basilico – prima puntata.