Scrive Stefano Mariani su L’Adige del 4 settembre 2009
Sono un padre di tre figli residente e Trento.
Ho letto l’articolo sull’Adige riguardante l’assessore Marta Dalmaso e la questione delle vacanze scolastiche e porgo le mie più sincere congratulazione all’assessore per la questione sollevata. Temo però che sarà dura combattere le lobby che si opporranno duramente alla proposta assolutamente attuale, funzionale e costruttiva.
Tre mesi (dal 10 giugno al 10 settembre) oggi giorno (nella maggior parte dei casi entrambi i genitori lavorano) infatti sono a mio avviso un’assurdità. Inoltre alla ripresa dell’anno scolastico prima che lo studente sia nuovamente a regime trascorre un altro mese, quindi comincia a produrre verso ottobre. Il calendario scolastico italiano così com’è strutturato non garantisce la continuità nello studio e i ragazzi nei tre mesi estivi per forza di cose ne risentono perdendo molte delle conoscenze acquisite.
I genitori/lavoratori (dipendenti) possono disporre di 20/25 giorni di ferie all’anno, nei casi migliori, e personalmente non comprendo quindi perché i nostri figli studenti invece beneficiano di un periodo così lungo di vacanza che è diseducativo e difficile da impegnare totalmente, solo con l’aiuto dei genitori.
A mio avviso l’Italia è arretrata a livello Europeo in tante questioni, soprattutto in quelle sociali che possano riguardare l’intera collettività e non solo gli interessi del singolo. I cambiamenti quelli significativi e lungimiranti sono, nel nostro Paese, difficili da attuare perché a mio avviso è soprattutto radicato il tradizionalismo e le novità sono sempre viste con diffidenza e ignoranza (nel senso etimologico della parola, quindi senza offesa per nessuno).
Manca il coraggio di osare, contrariamente all’ipocrisia e alla retorica che invece dilagano.
Pertanto io sostengo moralmente la Sua proposta.