"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Dolci ricordi legati alle “orbite vuote” dei Patrioti Chiesa e Filzi

Monumento a Filzi e Chiesa in Piazza del Podestà a Rovereto (TN)

“Nella piazza del Podestà, sotto al castello, vicino all’obice strappato sul campo all’asburgo, i Patrioti Chiesa e Filzi esponevano i loro grandi volti marmorei, e nella tipica austerità dei monumenti della grande guerra mostravano da decenni le loro orbite vuote, fonte inevitabile di molti incubi per i bambini più sensibili, che passandoci davanti distoglievano lo sguardo”.
(da “Adulti con riserva. Com’era allegra l’Italia prima del ’68” di Edmondo Berselli)

Quanti ricordi legati alle passeggiate con la nonna lungo le vecchie strade del centro storico di Rovereto:
si partiva da via Santa Maria con il suo bellissimo balcone costituito dal Ponte sul torrente Leno, si passava poi per Piazza del Podestà davanti al maestoso obice – anche se a volte graffittato di rosa – e sotto lo sguardo severo dei “Patrioti Chiesa e Filzi con le loro orbite vuote”, si proseguiva poi lungo via della Terra, via Rialto, via Orefici e si arrivava in corso Rosmini dove si potevano ammirare – in rapida successione – le locandine dei film programmati nelle tre sale cinematografiche allora funzionanti (Roma, Rosmini e Supercinema) e dove si poteva entrare nei grandi magazzini “Malfer” o “Upim” che – agli occhi di noi bambini dei primi anni ’70 – apparivano come il paese del bengodi (o dei balocchi).

Un grazie di cuore ad Edmondo Berselli per avere fatto riemergere il ricordo di quelle belle passeggiate fatte da bambino con mia nonna e mia sorella; passeggiate che si concludevano con l’acquisto di uno “scatolone” di biscotti (i “sigari” o almeno così noi li chiamavamo) presso il negozio “Primula e Violetta” e una sosta al monumento all’Alpino lungo via Dante.

Piazza Podestà a Rovereto negli anni ’50

Il potere interpretativo della mente

E’ incredibile come il cervello permetta di leggere questo messaggio molto velocemente (in special modo verso la fine del messaggio stesso).

Come tutte le attività in cui si prevede una "decodifica" rapida delle informazioni rimane però il dubbio di aver compreso correttamente il messaggio e quindi – In definitiva – non mi fiderei di questo tipo di lettura nel caso di messaggi importanti.

La rivoluzione di Rovereto: quasi tutta la città ai 30 all’ora

Articolo di Luca Marsilli su IL TRENTINO del 6 novembre 2012

Il traffico sulla statale sarà fluidificato con una rotatoria in via Craffonara e togliendo il semaforo di via Maioliche. In piazzale Orsi passerella per i pedoni

“E’ un piano, e lo è nel modo più concreto del termine perché imposta gli interventi che in tema di viabilità, infrastrutture e mobilità saranno compiuti a Rovereto nei prossimi 10 anni.

Ma il Pum, nel bene o nel male lo dirà solo il tempo, è anche molto di più. Un cambio radicale di visuale rispetto al passato, una scelta di campo, un impegno prima di tutto culturale. E una scommessa: punta a cambiare mentalità e cultura dei roveretani, partendo dalla convinzione che la qualità della vita di tutti possa migliorare, e che quindi quello che oggi sarà magari accolto con qualche mugugno, nel prossimo futuro diventerà motivo di orgoglio e fonte di benessere per ogni cittadino.

Ridotto a slogan, il concetto è che non si ragiona di viabilità ma di mobilità. Mettendo al centro non i veicoli, ma la persona. (…)”

(continua a leggere l’articolo su IL TRENTINO

Trentino trasporti e pubblicità del territorio

Oggi, tra Avio ed Ala, ho incontrato una corriera della Trentino trasporti e ho notato che nell’apposito spazio pubblicitario posteriore era riportato – in modo evidente – l’invito ad effettuare la propria spesa presso i centri commerciali di Affi in provincia di Verona.

Alla luce del ricorrente invito ai cittadini di prediligere i punti di vendita situati sul territorio provinciale (al fine di favorire l’economia locale e la finanza pubblica mediante la possibile riscossione dei 9/10 delle imposte a favore della Provincia) è opportuno che una concessionaria di un servizio pubblico – per giunta in regime di monopolio e affidamento diretto – veicoli (è proprio il caso di usare questo termine) un messaggio diametralmente opposto?

Il rifiuto dei partiti: Malessere degli elettori

Articolo di: Pierangelo Giovanetti

da L’Adige del 1 Novembre 2012

grilloA cinque mesi dalle elezioni politiche nazionali che dovranno decidere l’Italia del futuro, il quadro dei partiti appare totalmente disastrato. Il rifiuto della politica (di questa politica e di questi partiti), che si traduce in rifiuto del voto, riguarda ormai oltre metà della popolazione. Mai si era superato in elezioni regionali il 50%, come domenica scorsa in Sicilia. E il 53% di astenuti, a cui si aggiunge il 3% di schede bianche e nulle, porta il non-voto al 56% della popolazione.

(continua)

http://www.ladige.it/articoli/2012/11/01/rifiuto-partiti-malessere-elettori

Senza il territorio…

… oggi il problema non è l’eccesso di politica e di governo locale. Ma l’esatto opposto. La debolezza della politica, espressa da partiti personalizzati e mediatizzati. Sradicati dalla società e dal territorio. Dove l’associazionismo e il volontariato appaiono sempre più istituzionalizzati. 

Per questo, io vorrei più politica e più società. Più politica e partiti nella società. Più società nella politica e nei partiti. Senza professionisti della politica – del sindacato, dell’associazionismo professionale e volontario – “a vita”. Vorrei più volontari veri – in politica e nei partiti. Ma anche nella società e nelle associazioni. Più volontariato nello Stato. E meno Stato nel volontariato. Senza rinunciare al ruolo assunto dalle autonomie territoriali.

In un Paese come il nostro, arricchito e unificato dalle differenze locali, dissolvere le autonomie significherebbe semplicemente dissolvere lo Stato. I suoi elementi e i suoi fondamenti. Senza il territorio, i partiti e il Pd per primo: diventano “liquidi”.

Ilvo Diamanti da Repubblica del 15/10/2012

(Vedi http://www.demos.it/a00767.php)