Amministratore pubblico cercasi (possibilmente privo di esperienza)
Riporto di seguito per esteso (non riesco a condividerlo in altro modo) l’ultimo intervento di Eraldo Tonelli sul suo profilo facebook (1° agosto 2013):
“Non ci si improvvisa amministratori pubblici.
Un tempo c’erano i partiti che selezionavano, dopo tanta gavetta, la nuova classe dirigente.
- È necessario infatti comprendere le dinamiche dei processi decisionali e condividerle con il gruppo di maggioranza.
- È necessario conoscere la macchina amministrativa.
- È necessario e doveroso rispettare le regole della trasparenza del procedimento pubblico (senza dire – lamentandosi – che seguendo le regole “non si può operare”: nel mio piccolo, in due anni, ho avviato tantissimi progetti urbanistici ed opere pubbliche che ora stanno per arrivare a compimento).
Personalmente non credo nel “messia” che si improvvisa amministratore pubblico e non credo nei personaggi della società civile che si improvvisano in “politica”.
Sono sicuramente necessarie le diverse esperienze della società civile, e quindi occorre che la “squadra” sia formata da personalità provenienti da vari mondi, ma è anche fondamentale che tutti abbiano fatto un po’ di gavetta ed esperienza nei consigli comunali, in quelli circoscrizionali e nel consiglio provinciale. Senza conoscere la “macchina” c’è il rischio di andare a sbattere…
Leggo oggi sul giornale di autocandidature alla presidenza della Giunta provinciale di personalità, ammirevoli per il successo in ambito economico, sportivo, ecc., ma prive di esperienza politico-amministrativa nel pubblico.
È allora mi è venuto in mente questo post di Cornelio Galas sulla “discesa in campo” dell’ex sindaco di Arco.
(Mattei, come è noto, poi – dopo essere stato eletto – si è dimesso. Non servono ulteriori commenti…)”:
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«Io sono qui, ci sarò. Nessun dubbio che ci sarò» Paolo Mattei si è ufficialmente presentato come candidato l’altra sera, ospitato da Roberto Bresciani alla pizzeria Piccola Dallas, per un incontro conviviale con un centinaio di candidati nella lista che lo sostiene, amici e simpatizzanti. Con il sindaco Renato Veronesi al suo fianco e due personaggi antitetici come Roberto De Laurentis e Tommaso Ulivieri seduti allo stesso tavolo. «Una cittadina come Arco è piccola, – ha detto Mattei – e può avere sì una casacca politica retaggio della sua storia, ma è più importante la qualità delle persone che fanno politica». Tra un piatto di pasta al sugo, un bicchiere di vino e una fetta di dolce, Mattei ha chiarito gli ideali che vuole seguire nella campagna elettorale: «Le persone incapaci devono restare fuori, questa è una regola che dobbiamo darci». Un candidato atipico, Paolo Mattei, un «uomo prestato alla politica, anzi in leasing», come si è scherzato durante la cena. Da poco in pensione dopo una vita alle Cartiere del Garda, potrebbe trasferire l’esperienza dirigenziale in campo politico, tirando le redini di un’amministrazione che è più volte parsa allo stato brado. Non ancora presentati i candidati in lista. E non ancora illustrati i programmi. Per il momento è stato sottolineato con forza che «non dobbiamo fare programmi giusto per il gusto di essere contro, per scendere nell’arena. Faremo programmi per costruire davvero, i nostri sono programmi per fare non per vincere: la vittoria è uno strumento che ci permetterà di attuarli». E che dire dell’alleanza arcense ormai allo sfascio? «Sarebbe bello che la coalizione potesse essere ricomposta, darebbe almeno stabilità di governo. Si sono viste situazioni di tutto contro tutti e tutti contro tutto».
Scene da far west politico confermate anche dall’intervento del primo cittadino, che ha denunciato un consiglio all’insegna dell’incoerenza, «ne ho viste di tutti i colori, e ne riparleremo in campagna elettorale», ha detto minacciando di scoprire gli altarini, «faccio l’esempio della variante 10, esempio di come non si dovrebbe governare». Renato Veronesi ha concluso poi «La mia presenza qui conferma il mio appoggio e quello del Pd al candidato Mattei». Serata conclusa stappando una bottiglia di spumante, «quasi un capodanno della politica, vogliamo avviare un nuovo corso» per dirla usando le parole di Roberto Bresciani che ha fatto gli onori di casa. Un brindisi per varare una campagna elettorale che si preannuncia saporita se non piccante.”
Riusciremo ad “evadere”
dalla prigione burocratica in cui stiamo lentamente sprofondando? Troveremo un modo per consolidare queste gelatinose "sabbie mobili" in cui tutto e tutti rimangono intrappolati?
O come il Commissario Montalbano continueremo a far "evadere" solo le cosiddette "pratiche" che di pratico non hanno nulla?
“Compagni che copiano” di Arturo Parisi
Rileggendo il libro "Post Italiani" di Edmondo Berselli, nel decennale della sua uscita, ho ritrovato un accenno a questo contributo di Arturo Parisi di qualche anno fa.
Sintomo o causa del nostro (poco) senso delle regole?
SS240: 7 km percorsi in 1 ora
Oggi per chi si è trovato a percorrere la Strada Statale 240 nel tratto tra la Vallagarina e l’Alto Garda è stata una giornata che definire “difficile” è riduttivo.
Il giornale L’Adige, nella sua edizione on-line, riporta il seguente articolo “Un’ora dalla A22 a Riva. 17 km di coda in un verso, 8 nell’altro. Esodo e Transalp insieme. Un disastro oggi in Busa” corredato da una serie di foto significative e da innumerevoli commenti.
Poiché il problema è conosciuto, è stato ampiamente studiato e si ripete con dimensioni analoghe ogni fine settimana credo sia giunto il momento per affrontarlo seriamente e risolverlo.
A mio parere la soluzione non può essere passiva (la “crisi” farà calare il traffico…) ma deve affrontare attivamente il problema mediante la realizzazione di una nuova viabilità che sia a passo con i tempi, che garantisca la necessaria sicurezza a chi la utilizza e che abbia, possibilmente, altri vantaggi per le comunità di origine e di destinazione oltre che per quelle attraversate dai flussi di traffico.
Non è certo però con le soluzioni fino ad ora presentate (denominate con le lettere: A, B, C, C+, D..) che si risolverà la problematica: l’unica soluzione, che non rappresenti solo uno spreco di denaro pubblico, si chiama "collegamento MORI OVEST-ALTO GARDA”.
Si tratta in sintesi di realizzare una galleria, a doppia canna per garantire i necessari livelli di sicurezza, che inizi all’uscita della galleria Tierno a Mori Ovest e termini alla zona artigianale di Arco nella zona chiamata “Cretaccio”: qualsiasi altra soluzione rappresenterebbe solo una spesa (che in questo momento tra l’altro non sarebbe etico effettuare) e non un investimento (per il quale sarebbe comunque necessario trovare i giusti canali di finanziamento) che garantirebbe sia la soluzione al problema che un importante ritorno per il Territorio.
Ecco in dettaglio la Soluzione e tutti i suoi risvolti positivi:
19.07.1995-19.07.2013: 18 anni
E sono 18! (vedi anche il post del 2012)
E’ un po’ come diventare maggiorenni…