In ogni nuova creatura si cercano somiglianze per vedere in lei un precedente conosciuto.
Invece è meravigliosamente nuova e sconosciuta. Ogni nuova creatura ha la faccia delle nuvole.
Erri De Luca
In ogni nuova creatura si cercano somiglianze per vedere in lei un precedente conosciuto.
Invece è meravigliosamente nuova e sconosciuta. Ogni nuova creatura ha la faccia delle nuvole.
Erri De Luca
La fotografia non è pura duplicazione o un cronometro dell’occhio che ferma il mondo fisico, ma un linguaggio nel quale la differenza fra riproduzione e interpretazione, per quanto sottile, esiste e dà luogo a un’infinità di mondi imma-ginari.
Topographie-Ikonographie/Topography-Icono-graphy, in Camera Austria, n. 7, 1982
Questo lavoro sul paesaggio italiano vorrei che apparisse un po’ così come questi disegni mutevoli; anche qui una cartografia imprecisa, senza punti cardinali, che riguarda più la PERCEZIONE di un luogo che non la sua catalogazione o descrizione, come una geografia sentimentale dove gli itinerari non sono segnati e precisi, ma ubbidiscono agli strani grovigli del vedere.
Questo ‘Paesaggio italiano’ potrà apparire non segnato dalle devastazioni della contemporaneità, un tempo sospeso sembra consegnarlo allo schematismo del viaggio ottocentesco, ma ho rivolto a questi luoghi uno sguardo pieno di affetto e amore nel tentativo di percepire un sentimento semplice e stupefatto di appartenenza nella speranza forse ingenua di scongiurare altri disastri e altre mortificazioni.
Luigi Ghirri in “Programma del seminario all’Università di Parma, dattiloscritto, 1984”
Autore: Guido Benedetti – Titolo: Una valle a 360°
Il concorso “Una valle a 360°” è stato indetto con l’obiettivo di stimolare una conoscenza più approfondita del territorio della valle, capace di osservare questo luogo per la sua bellezza e significatività storica, ma anche per i suoi punti di vulnerabilità e fragilità.
A cavallo tra il 1977 e il 1978, il geografo triestino Alessandro Cucagna percorse la Valle di Gresta e annotò, su un taccuino rosso, i propri appunti.
Guido Benedetti, tra il 2017 e il 2018, ha ripercorso a sua volta la valle registrando con la sua macchina fotografica l’evoluzione di quel territorio a quarant’anni di distanza.
Il lavoro di ricerca, che ha prodotto circa 2000 fotografie, è stato condensato nelle quaranta immagini del libro alle quali sono stati affiancati i testi e le osservazioni che Alessandro Cucagna aveva riportato nel proprio taccuino quarant’anni prima.
Scrivi a gardumo@guidobenedetti.it per acquistare una copia del libro.
alcuni estratti dalle presentazioni al libro:
“Il paesaggio è abitato dalla sua storia e viene riconsegnato allo sguardo dell’osservatore nella forma del ricordo e della sua trasformazione per vederlo, sentirlo e in qualche modo, viverlo da vicino, attraverso immagini che sono rappresentazione di luoghi, ricordi, suggestioni, rimasti impressi dal racconto d’un tempo trasportato al presente.”
Stefano Bisoffi
“Benedetti, con le sue fotografie, ci porta a rivedere oggi ciò che ieri abbiamo visto e vissuto, immagini di un passato appena trascorso, e consegna alla storia le immagini di una Valle, di un territorio e di una Comunità quale prezioso documento da tramandare alle future generazioni.”
Piera Benedetti
“Queste fotografie assurgono quindi a tessere di quello che è il grande mosaico della storia della comunità della Val di Gresta perché oltre a documentare la bellezza e la ricchezza naturalistica del territorio sono anche e soprattutto la testimonianza di quel forte e ancora molto persistente legame che unisce la comunità grestana alla propria terra.”
Stefano Barozzi e Filippo Mura
“La sue fotografie, a confronto con le testimonianze del geografo triestino, ci raccontano un territorio che non è mutato di molto rispetto alla fine degli anni settanta e che non ha subìto la forza distruttiva del turismo di massa. Un territorio che ha saputo in definitiva conservare la propria identità ed è proprio questo che, oggi, costituisce una ricchezza per tutta la Val di Gresta.”
Gianmario Baldi
“Questa operazione fotografica, di matrice sostanzialmente descrittivo-narrativa, trova puntuale identità in una duplice prospettiva: da un lato, quella di accogliere la proposta di Cucagna e di interpretarla in chiave personale; dall’altro, quella di riaffermare l’importanza di una fotografia utile a comprendere, anche a distanza di tempo, quali siano le dinamiche che connotano un territorio, decisamente peculiare, come quello della Valle di Gresta. (…) Per questa ragione, aldilà della coerenza estetico/formale delle fotografie, anch’essa comunque rilevante, la testimonianza visiva di Guido Benedetti, in questa prospettiva, assume una valenza storico/culturale di evidente significatività e contemporaneità.”
Luca Chistè
Un filo conduttore attraverso i percorsi della Valle di Gresta dal ’77 conduce ai giorni nostri. Esperienze comuni ed interessi affini accomunano la ricerca del geografo Cucagna e del fotografo Guido Benedetti il quale, nel suo lavoro “GARDUMO 77.78 | 17.18. Un racconto in 40 immagini a 40 anni dagli scritti di Alessandro Cucagna”, condensa e celebra gli sforzi del primo.
Immensi sprazzi su vallate verdi, panoramiche innevate e borghi idilliaci fanno da contenuto ad una ampissima opera di ricerca e ad un intensissimo e puntuale lavoro d’osservazione.
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https://www.myphotoportal.com/it/journal/Gardumo_77.78_17.18_Guido_Benedetti-1927/
Journal / review
Recensione curata e redatta da myphotoportal