"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Linea curva

«La linea retta è la linea degli uomini, quella curva la linea di Dio»
Antoni Gaudi

Le piazze, le chiese, i palazzi civici italiani sono belli perché sono nati per essere di tutti

“Le piazze, le chiese, i palazzi civici italiani sono belli perché sono nati per essere di tutti: la loro funzione era permettere ai cittadini di incontrarsi su un piano di parità.
È per questo che la Repubblica – lo afferma l’articolo 9 della Costituzione – nel momento della sua nascita ha preso sotto la propria tutela il patrimonio storico e artistico della nazione: perché quel patrimonio è stato il luogo e lo strumento della formazione della comunità nazionale, visceralmente ancorata alle cento città d’Italia.”

Tomaso Montanari in “Le pietre e il popolo”

“Le pietre e il popolo” di Tomaso Montanari 

“… il vero capolavoro della nostra tradizione artistica è quella rete di relazioni tra oggetti, luoghi e persone che chiamiamo città. E, più precisamente, ciò che davvero conta è il nesso fra l’urbs (la città delle pietre) e la civitas (la città degli uomini).”

“… nulla si può capire dell’urbs, della città materiale, se non la si mette in connessione con le vicende morali e spirituali della civitas, la città degli uomini, cioè la società.”

“… è impossibile non capire che oggi l’urgenza culturale e civile è studiare, conservare e spiegare i contesti: non estrarre i singoli «capolavori» dai contesti per inserirli in mostre itineranti senza progetto scientifico.”

“Dobbiamo tornare a dire agli italiani di oggi che le loro città sono belle non per compiacere i turisti, ma per dar forma alla loro vita civile e politica. La forma della polis è forma della politica: per secoli la forma dello Stato, la forma dell’etica, la forma della civiltà stessa si è definita e si è riconosciuta nella forma dei luoghi pubblici. E per questo che la Repubblica – lo afferma l’articolo 9 della Costituzione – nel momento della sua nascita ha preso sotto la propria tutela il patrimonio storico e artistico della nazione: perché quel patrimonio è stato il luogo e lo strumento della formazione della comunità nazionale, visceralmente ancorata alle cento città d’Italia.”

Dall’introduzione di “Le pietre e il popolo” di Tomaso Montanari 

Se un libro m’interessa veramente, non riesco a seguirlo per piú di poche righe …

Lettore 1:
“Se un libro m’interessa veramente, non riesco a seguirlo per piú di poche righe senza che la mia mente, captato un pensiero che il testo le propone, o un sentimento, o un interrogativo, o un’immagine, non parta per la tangente e rimbalzi di pensiero in pensiero, d’immagine in immagine, in un itinerario di ragionamenti e fantasie che sento il bisogno di percorrere fino in fondo, allontanandomi dal libro fino a perderlo di vista.
Lo stimolo della lettura mi è indispensabile, e d’una lettura sostanziosa, anche se d’ogni libro non riesco a leggere che poche pagine. Ma già quelle poche pagine racchiudono per me interi universi, cui non riesco a dar fondo.”

Italo Calvino in “Se una notte d’inverno un viaggiatore”

A passo lento si avviavano i buoi verso le cantine …

“In tempi di vendemmia sentivo altri carri passare per tutto il giorno. Erano trascinati da buoi e trasportavano i larghi tini pieni di uva bianca o nera che distinguevo bene dalla mia finestra, alla quale non potevo fare a meno di accorrere attratta dall’odore di mosto che si diffondeva nella stradina non appena il traino la imboccava. A passo lento si avviavano i buoi verso le cantine, e ci volevano quasi dieci minuti perché percorressero l’intera via, tanto che c’era modo di seguirli e osservarli con attenzione. Non come adesso che, quando passa un’auto o una motocicletta, si ha appena il tempo di affacciarsi per cogliere appena un’impressione di forma e di colore.”

Isabella Bossi Fedrigotti in “Via della Chiesa n. 5”

… nulla è più poetico di una strada solitaria

“… nulla è più poetico di una strada solitaria, in un luogo solitario, all’alba o al tramonto. Gli uccelli che cinguettano in primavera danno alle strade, quando sono alberate, un senso di pace e forse l’illusione di sentire che la felicità esiste.”

Alain Elkann in “Muc”