“Diciamo spesso che l’architettura è spazio. A volte, quando cerchiamo di essere più precisi, citiamo Bruno Zevi e affermiamo che l’architettura è tempo e spazio, perché lo spazio è per sua natura incomprensibile se non lo si percorre nel tempo.
Ma c’è dell’altro – naturalmente, c’è sempre dell’altro – c’è qualcosa che circonda tutto, che accarezza ogni cosa, che lo avvolge e lo culla e lo definisce, quel tutto. C’è qualcosa a monte.
La luce.
La luce è tutto. La luce è al principio del tempo e dello spazio. La luce è il primo motore dell’architettura, l’unico che necessita di essere costantemente alimentato.
L’entità onnisciente che rende un’opera architettura. Perché l’architettura vide che la luce era cosa buona, e la uso per separare ciò che si deve fare da ciò che si deve evitare.”
Perdo Torrijos in “Territori improbabili” parlando del Museo Ebraico di Berlino