C’è un bellissimo film, odorante di porto, ambientato in una Genova blues sensuale e notturna, punteggiato da una pioggia perpetua che sciorina cantilene; un film madido d’infinita malinconia. S’intitola Stregati e lo ha scritto, diretto e interpretato un altro grande artista: Francesco Nuti. Soltanto alla fine, nell’ultima scena, in un largo sospiro il cielo s’acquieta e Francesco (che nel film è Lorenzo) può chiudere (o forse soc- chiudere) l’ombrello. Quella di Nuti è la Genova di Sbarbaro, di Caproni, di Campana seduto sul molo incantato dal canto del mare: tu lo chiami e lui non risponde. È la Genova che il musicista Giovanni Nuti, fratello di Francesco, ha tradotto in una toccante colonna sonora. Qui ogni suono è una goccia, abbrividisce l’anima.
Emiliano Cribari in “La cura della pioggia”