Quello del camminatore è quindi un conoscere non secondo attese, ma nella disponibilità della percezione libera. Il vero cammino è più quello del flâneur che quello di chi persegue una meta. Così sono i personaggi, e i narratori, di Celati. Così Celati stesso quando si mette in marcia, e ha addirittura poco tempo per riempire i taccuini di parole che rendano l’esperienza dell’attraversamento.
MASSIMO SCHILIRÒ (Università di Catania) in “IL CAMMINATORE NELLE PIANURE. IL DIARIO DI STRADA DI GIANNI CELATI”