… con il suo lavoro si entra in una relazione di affetto, quasi un principio di innamoramento; i luoghi, gli spazi, i volti diventano immediatamente riconoscibili, familiari, abitabili. Nessuna violenza, nessuno choc, visivo o emozionale, nessuna sdolcinatura; quello di Evans è uno stato di «tenerezza» nei confronti del mondo, una sensazione di unità e sintonia. Ogni parte del paesaggio, dai tetti delle case alle insegne sui muri, sembra attendere che si posi lo sguardo amorevole di Evans per essere riconosciuta. Nessuno steccato oltre la casa per esilii definitivi o provvisori.
Luigi Ghirri in “Niente di antico sotto il sole”