Guido Benedetti

"Ingegnere per vocazione, fotografo per passione"
 

Ma come fanno le storie a lasciarci

“Ma come fanno le storie a lasciarci?

Se non vengono raccontate, scritte o disegnate [o, lo aggiungo io, fotografate], si svuotano della loro sostanza, perdono le loro parole come una donna incinta perde le acque. Spariscono senza lasciare traccia.”

Tahar Ben Jelloun

Volare è il contrario del viaggio

Ti allacci la cintura. L’aereo sta atterrando.

Volare è il contrario del viaggio: attraversi una discontinuità dello spazio, sparisci nel vuoto, accetti di non essere in nessun luogo per una durata che è anch’essa una specie di vuoto nel tempo; poi riappari, in un luogo e in un momento senza rapporto col dove e col quando in cui eri sparito.

Intanto cosa fai? Come occupi quest’assenza tua dal mondo e del mondo da te?

Leggi; non stacchi l’occhio dal libro da un aeroporto all’altro, perché al di là della pagina c’è il vuoto, l’anonimato degli scali aerei, dell’utero metallico che ti contiene e ti nutre, della folla passeggera sempre diversa e sempre uguale.

Italo Calvino in “Se una notte d’inverno un viaggiatore”

Studia la città dove vivi

“Rispetta la strada.
L’educazione d’un popolo si giudica innanzi tutto dal contegno ch’egli tiene per la strada.
Dove troverai la villania per le strade, troverai la villania nelle case.
E studiale, le strade, studia la città dove vivi…”

Marcello Fois cita “Cuore” di Edmondo de Amicis in “L’invenzione degli italiani. Dove ci porta Cuore”

Un tappeto di parole sopra le quali camminare

“Questo libro esiste perché esiste un tappeto di parole sopra le quali ho potuto ancora fare quella che per me è la cosa più importante al mondo: camminare.”

Emiliano Cribari. A proposito del suo libro “Sull’Appennino di Dino Campana”

La città e il tempo

“Le città sono musei viventi del tempo. Le rovine di un castello, le mura di una vecchia cerchia, il vuoto tra due edifici aperto da una guerra, o l’insegna fantasma di un negozio ci offrono sprazzi di qualcosa di più duraturo dell’arco della nostra vita cosciente. Tuttavia, esse ci ricordano anche che la città sta cambiando pure sotto i nostri piedi.”

Natalie Whittle